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Nessun bollino verde al G7 Ambiente

I Verdi contestano il G7 sull'ambiente: nessun bollino verde al Governo italiano ma nemmeno alla Regione Emilia Romagna ed al Sindaco di Bologna

G7 Ambiente

dalla Federazione dei Verdi della Provincia di Bologna

 

Ieri i Verdi dell’Emilia Romagna in piazza Maggiore con un colorato sit-in hanno contestato il G7 sull’ambiente.
Il Governo italiano vuol farsi bello di iniziative che non ha preso. Mentre continua con ancora carbone, ancora Trivelle ed il blocco delle energie rinnovabili. La Regione persiste nell’errore con nuove autostrade e bretelle autostradali e non basta una legge sulle biciclette per far tornare i conti.
Il Comune di Bologna non riduce le auto, in crescita, e non elettrifica tutti i mezzi pubblici e privati come si apprestano a fare grandi città del nord europa. Bologna sarebbe il più grande centro commerciale naturale del mondo ma oggi è una camera a gas. E nei centri commerciali non si entra con auto e bus inquinanti. Quindi nessun bollino verde al G7, a meno di clamorose ed auspicabili inversioni di rotta.

Maurizia Giusti (Syusy Blady), esecutivo nazionale dei Verdi, Vittorio Marletto, responsabile clima ed energia dei Verdi, Sauro Turroni, responsabile urbanistica, hanno illustrato le posizioni dei Verdi che da tempo propongono di affrontare il riscaldamento globale ed il cambiamento climatico con misure adeguate per uscire dall’era delle energie fossili ed entrare nella nuova era delle e energie rinnovabili. Cosa peraltro indicata anche da Papa Francesco nella enciclica “Laudato si'”.

 

Petrolio carbone e gas, sono questi i tre nemici del clima.
Ogni giorno nel mondo vengono bruciati oltre novanta milioni di barili di petrolio per lo più negli inefficienti ed inquinanti motori a scoppio dei veicoli. Gasdotti, centrali a carbone e raffinerie fanno la fortuna di pochi e la dannazione di molti. Le emissioni di gas serra sono talmente elevate da aver superato da un pezzo la capacità del pianeta di assorbirle, per cui le temperature aumentano, i ghiacci si sciolgono, i mari si gonfiano e le tempeste si alternano alle siccità – come quella in cui si dibatte l’Emilia Romagna in questi mesi. L’Emilia Romagna che ha emissioni superiori alla media nazionale.

Le soluzioni a questa enorme crisi globale esistono e vanno perseguite con forza e con urgenza. Si chiamano sole, vento, motori elettrici, trasporti su ferro, biciclette, edifici a consumo zero, agricoltura sostenibile, nuovi stili di vita.
La debolissima strategia energetica nazionale di cui abbiamo letto qualche elemento in queste settimane non va certo in questa direzione e pospone l’abbandono del carbone al 2030! Tutto questo tempo non c’è più.
Si continua a trivellare invece di sviluppare le energie rinnovabili. La Regione progetta nuove autostrade. Predispone una legge che continua il consumo di suolo anche se proclama il contrario.
Non basta una legge per le biciclette se non si cambia il sistema dei trasporti.
Il Comune di Bologna poi procede su questi temi con il passo del gambero. Siamo lontani da processi di elettrificazione progressiva del trasporto pubblico e privato mentre si potenzia un’autostrada ai margini della città.
Chiediamo con forza ai governi del G7 e alle loro grandi industrie una presa d’atto della situazione di pericolo climatico incombente e una conseguente convergenza verso gli obiettivi di Parigi tenendo conto anche dell’enorme potenziale occupazionale ed economico che queste nuove politiche portano con sé.
Lottare contro il cambiamento climatico attraverso le energie pulite e l’abbandono della combustione porta anche grandi benefici sanitari alla popolazione.
Si riducono milioni di morti dovute all’inquinamento ,che colpisce prioritariamente i più deboli, a partire dai bambini.

di Paolo Galletti,  coportavoce Verdi Emilia Romagna