Stefano Sannino, rappresentante permanente dell’Italia presso l’UE, ha recentemente dichiarato: “Expo non sarà solo una grande vetrina di novità a favore dello sviluppo economico e sociale del mondo ma anche un momento di riflessione comune sul tema dell’alimentazione e dello sviluppo sostenibile.”
È ormai evidente che le maggiori sfide che l’umanità si trova a fronteggiare in questo secolo sono: il cibo, l’energia e l’ambiente. Come ricorda lo slogan di Expo è necessario nutrire il pianeta, ma allo stesso tempo è necessario trovare un’alternativa alle fonti di energia fossili, protagoniste indiscusse e distruttive dei cambiamenti climatici di cui siamo stati spettatori in questi ultimi anni.
Così l’Esposizione Universale di Milano, pienamente consapevole dell’importanza di trasmettere il significato della responsabilità dando il buon esempio, si è impegnata a pubblicare annualmente un Rapporto di Sostenibilità sulle proprie attività, ed un programma di azioni volte a prevenire, mitigare e compensare i possibili effetti negativi sull’ambiente e le comunità locali. Ed ha scelto, tra i propri ambassador portavoce del messaggio dell’evento, un nostro caro amico, l’economista americano Jeremy Rifkin.
Il fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends, e presidente della Greenhouse Crisis Foundation dichiara dai canali di Expo: “Possiamo usare questa edizione dell’Expo come un’opportunità per il genere umano di avere un dialogo su come dar vita ad una terza rivoluzione industriale. Quest’Expo avrà un impatto che sarà fondamentale per le prossime generazioni.”
Le stesse parole con cui nel 2011, si congratulava con noi per essere tra i più vivaci sostenitori di questo nuovo “progetto di transizione in Italia verso una economia green nel ventunesimo secolo”.
Sostenuti dalle sue parole continueremo il nostro vivace attivismo per sensibilizzare la società verso l’utilizzo dell’energia verde, con costanza e molto ottimismo “perché il sole e il vento” – dice Rifkin – “non ti mandano la bolletta”