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La lotta ai cambiamenti climatici passa dalla musica

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Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Mondo dello spettacolo green economy per la prima volta insieme nella lotta al cambiamento climatico e al riscaldamento globale. Grazie a un importante accordo siglato fra Opera for Peace, la più grande rete mondiale per i giovani professionisti dell’opera, e l’OCCE, l’organizzazione europea per il clima e l’economia circolare, la lotta per la salvaguardia del nostro pianeta diventa ancora più incisiva. Contando sul potere evocativo della musica e dell’opera, senza dubbio l’espressione più potente della vita e della condizione umana.

I 5 punti del programma

Cinque i punti cardine su cui verterà la collaborazione, a cominciare da un ricco calendario di eventi fatto di concerti e recital il cui denominatore comune sarà l’economia circolare, il rispetto per l’ambiente e la green economy.

In secondo luogo sarà sviluppato il programma “Global Connections” per attivare collaborazioni creative che stimolino i giovani di tutto il mondo a diventare partecipi e promotori di iniziative ambientaliste. Secondo il principio che una società giusta può essere solo una società equilibrata economicamente, socialmente e ambientalmente.

Sull’onda dell’innovazione creativa, Opera for Peace e l’OCCE daranno vita a un “think tank” per la redazione di una “Carta ambientale“: saranno delineate nuove misure concrete per il settore delle arti dello spettacolo per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.

Nella sua vocazione naturale, è un’organizzazione che pone al centro i giovani e la loro istruzione. L’insegnamento e la divulgazione sono un valore importante sia per la cultura che per l’economia circolare. Saranno quindi promosse iniziative volte a spiegare l’importanza di ridurre le emissioni di gas serra e la “carbon footprint”.

Infine Opera for Peace e l’OCCE organizzeranno una serie di conferenze per i giovani industriali e i talenti emergenti ponendo al centro delle tavole rotonde le questioni sociali che il nostro mondo deve affrontare oggi in una nuova prospettiva.

Gli appuntamenti in Italia e Libano

Il primo appuntamento sarà il 19 marzo a Beirut, Libano, per l’Al-Bustan Festival. Al centro il tema della “Riconnessione” attorno ai valori dell’economia circolare, della solidarietà e dell’innovazione. Il concerto sarà diretto dal maestro Gianluca Marcianò e si esibiranno artisti di fama mondiale, ambassadors di Opera for Peace, insieme a giovani artisti libanesi.

Due mesi più tardi si accenderanno i riflettori sul palco italiano di Lerici che, tra maggio e giugno, celebra il tradizionale appuntamento di musica lirica: in Liguria sarà la volta di “Opera for Peace Emerging Artists Recital Series“: le esibizioni ruoteranno intorno all’economia circolare.

“Il nostro obiettivo – spiega Julia Lagahuzère, cofondatrice e direttrice generale di Opera for Peace – è di collaborare insieme all’OCCE per sensibilizzare le persone sui temi dell’economia circolare e della sua importanza nella vita di tutti i giorni”. “Vogliamo, attraverso la musica, ispirarle perché adottino stili di vita più rispettosi dell’ambiente e ne diventino essi stessi portavoce: nascerà così una rete virtuosa di valori condivisi. Gli artisti sono con noi”.

“Siamo sicuri che la nostra collaborazione con Opera for Peace – commenta Christophe Debien, presidente OCCE – ci consentirà di sensibilizzare il mondo dello spettacolo ai temi e ai benefici portati dall’economia circolare: attraverso la musica e la danza si riesce a scaldare il cuore di ognuno di noi e portare pace e armonia nel mondo”.

Luca Pisaroni, basso-baritono ambasciatore di Opera for Peace sottolinea: “Questa nuova e importante iniziativa cambierà il modo in cui gli artisti vedono il mondo, e ci permetterà di connetterci meglio agli altri attraverso la nostra arte in una missione comune per la protezione del clima attorno ai valori dell’economia circolare”.

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