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L’Italia guarda a Rio+20, per lo sviluppo sostenibile

(Rinnovabili.it) – In attesa della Conferenza della Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile “Rio+20”, in programma a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno prossimo, il Ministero dell’Ambiente ha organizzato il “Forum della società civile: l’Italia verso Rio+20”. L’incontro si terrà domani presso la facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma e avrà lo scopo di avviare “un dialogo aperto e costruttivo” per l’elaborazione di un agenda italiana di sviluppo sostenibile. Duplice l’obiettivo posto dal forum: stimolare lo scambio di esperienze e buone pratiche, nonché favorire la partecipazione attiva delle parti interessate. L’evento, che verrà inaugurato dal Preside della Facoltà di ingegneria, Fabrizio Vestroni, e dal Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, si suddivide in quattro tavole rotonde. Tra i partecipanti all’incontro si alterneranno rappresentanti del mondo delle istituzioni e dell’imprenditoria, delle associazioni ambientaliste, del mondo scientifico e delle università. Nella prima sessione, dal titolo “Un’economia verde per lo sviluppo sostenibile”, si tratteranno due grossi temi riguardanti “La sfida della green economy: oltre la crisi verso nuove opportunità, e i “Modelli e strumenti per un’economia verde”; nella seconda sessione prevista si discuterà delle “Sfide attuali ed emergenti: una nuova architettura istituzionale per la sostenibilità”. La terza sessione riguarderà infine gli “Obiettivi dello sviluppo sostenibile : una nuova generazione per gli Obiettivi del Millennio”. Il forum fa eco alla prima Conferenza di Rio de Janeiro “Ambiente e Sviluppo” del 1992, che poneva “il ruolo e la partecipazione della società civile come elementi fondamentali nel processo di attuazione dello sviluppo sostenibile”. Proprio in questi giorni verrà presentata, a New York, la prima bozza del testo negoziale della Conferenza di Rio+20, che avrà il compito di ribadire l’impegno dei governi per lo sviluppo sostenibile e la lotto contro la povertà, ripercorribile solo attraverso l’implementazione, nelle loro strategie, di un modello economico più green, mediante l’attuazione di un quadro istituzionale dedicato.

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