Rinnovabili

L’involucro ecologico in alluminio protagonista del Convegno “Casa Futura”

Il progetto Casa Futura del consorzio “casa artigiana soluzioni per le energie rinnovabili”, ha preso vita con Prefa ed il convegno sull’involucro ecologico in alluminio.

Nata per divulgare le tecniche di risparmio energetico e per promuovere l’uso delle fonti rinnovabili, Casa Futura concretizza la sua mission green e con PREFA ha lanciato il convegno al Parco di Forte Poerio sull’involucro ecologico in alluminio il 24 ottobre scorso.

All’interno del Parco di Forte Poerio di Mira, in provincia di Venezia, “Casa Futura” è un concreto esempio di bioedilizia, un progetto attuato per favorire l’aggregazione delle piccole imprese e costituire un punto di riferimento nel segno della sostenibilità. L’edificio è solo il primo tassello di un programma più esteso, promosso dall’Associazione Artigiani in collaborazione del Comune di Mira, volto a realizzare un vero e proprio “Parco Tecnologico” ad elevata sostenibilità ambientale.

Disposto su un piano per un totale di circa 120 m2 calpestabili, l’edificio risponde ai parametri di classe A e rappresenta l’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili, del risparmio energetico e della bioedilizia con l’impiego di  tecnologie a secco. All’interno di Casa Futura, dopo l’inaugurazione avvenuta lo scorso aprile, sono in programma degli incontri esclusivi con le aziende patners che hanno partecipato al cantiere con know how e forniture specifiche per favorire la formazione sul tema del risparmio energetico e promuovere strategie efficaci per edifici energeticamente eco-sostenibili.

Prefa avendo preso parte a questa sfida fin dall’inizio con la realizzazione sia dell’impianto fotovoltaico dell’edificio sia dei rivestimenti in alluminio delle facciate e delle coperture, con il convegno sull’involucro ecologico in alluminio ha incontrato un selezionato pubblico di progettisti lo scorso 24 ottobre. Hanno potuto visitare la struttura e condividere la scelta dell’alluminio quale materiale ecologico per le facciate e le coperture in cui possono essere perfettamente integrati i sistemi fotovoltaici prodotti dalla ditta.

Per la copertura e le facciate del progetto Casa Futura si è deciso di utilizzare il particolare l’alluminio della ditta, perché è un metallo performante che riflette energia e offre la massima libertà creativa. Essendo poi un materiale presente in natura, ha un impatto ambientale praticamente nullo e permette all’edificio di dialogare in modo naturale con il territorio circostante. Si riscalda e si raffredda molto velocemente e riesce ad evitare quel che accade con le coperture tradizionali che trattengono il calore dell’estate e lo emanano la notte lentamente, tenendo la casa surriscaldata. La proprietà termica di trasmissione poi potrebbe dare un effetto negativo in facciata ma tramite il contatto ravvicinato in realtà si annulla.

La copertura è stata rivestita con un nastro di alluminio Prefalz Solar di colore grigio chiaro P.10 in combinazione con i moduli flessibili in silicio amorfo che creano un particolare effetto di integrazione, un aspetto moderno e perfettamente armonizzato con l’architettura dell’intero edificio. Un particolare che è stato ben apprezzato dalla Soprintendenza ai Beni Monumentali di Venezia.

Per la facciata rivolta a nord è stato scelto l’alluminio per proteggere la parte dell’edificio più soggetta alle intemperie ed evitare le cicliche  manutenzioni.

I nastri d’alluminio piegati a scandole quadre hanno portato nel prospetto una piacevole piega ad “effetto cartone” favorita dallo spessore di 10 decimi del metallo e sottolineata dalla colorazione Marrone Sahara scelta appositamente per dare un aspetto sereno e più naturale al rivestimento.

Questo in sintesi il commento sull’utilizzo dell’alluminio nel progetto dell’architetto Antonio Sarto dello studio Matite Associate a cui ha fatto eco un intervento ancora più specifico dell’architetto Guido Autelitano, consulente Prefa, che ha fatto una disanima sull’alluminio quale metallo verde per i più svariati utilizzi.

“Dalla crosta terrestre si estrae la bauxite e da questa, tramite elettrolisi, viene ricavato l’ossido di alluminio, la materia prima necessaria per la produzione di alluminio primario che diventa alluminio da riciclo/secondario quando viene riutilizzato.  Le caratteristiche dell’alluminio rimangono invariate all’infinito, infatti, può essere riciclato al 100% e infinite volte senza perdere le sue caratteristiche originali”.

“Produrre da zero l’alluminio – ha specificato Autelitano –  ha un costo energetico di 13 kWh/kg mentre la produzione di alluminio riciclato abbatte questo costo del 95%. In particolare in Italia, Paese privo di miniere di bauxite, ha sopperito alla mancanza di materia prima divenendo eccellente nell’industria del riciclo”.

Autelitano infine ha offerto alcuni spunti di riflessione sull’utilizzo dell’alluminio nei progetti di nuova generazione e 10 buone ragioni per utilizzarlo: non corrode e non si deteriora. E’ un metallo resistente, duttile e al tempo stesso eterno. Non necessita di manutenzione, è leggero atossico e riciclabile.

Con un intervento  tecnico sulle sottostrutture in copertura e in facciata consigliate da Prefa, sulle pendenze da tenere in considerazione e sul servizio che l’azienda offre sin dal progetto iniziale con la consulenza tecnica e lo studio di dettagli tecnologici ha concluso il workshop l’Arch. Matteo Fedrici, consulente tecnico Prefa per il Veneto.

Richiamando poi il progetto Casa Futura ha mostrato la perfetta integrazione dell’impianto fotovoltaico Prefa sul tetto, sottolineando come la forma a paraboloide della copertura si è ben prestata all’impiego dell’impianto a nastri in film sottile in silicio amorfo Prefalz Solar.

“Proprio per questo motivo si sono impiegati moduli flessibili Prefalz Solar basati sulla tecnologia a film sottile Triple-Junction che, grazie alla stratificazione di più celle, aumenta l’assorbimento della luce e di conseguenza anche dell’impianto, ottenendo il massimo rendimento anche con un angolo di incidenza sfavorevole”.

“Rispetto ai sistemi tradizionali – ha specificato Fedrici – sono moduli meno soggetti a cali di rendimento dovuti al riscaldamento e perfino nelle zone d’ombra queste tecnologie sono in grado di limitare la perdita di rendimento e grazie all’incollaggio diretto sulla copertura, questo sistema altamente tecnologico è in grado di resistere alle intemperie, alla neve e agli atti vandalici”.

In totale sono stati installati 14 moduli fotovoltaici per 1,904 kWp ed un inverter che ha trovato collocazione in un apposito vano tecnico dentro al quale sono state esibite tutte le macchine principali del progetto impiantistico. L’impianto fotovoltaico così rappresentato ha trovato ottimizzazione con l’impianto elettrico domotico che ha consentito performance ideali.

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