La situazione è matura affinché anche l’Italia intraprenda in maniera governata il percorso verso la green economy. All'Assemblea programmatica "Sviluppo dell’ecoinnovazione" il compito di definire le priorità
“L’obiettivo dell’ecoinnovazione – ha detto Roberto Morabito, Responsabile dell’Unità Tecnica Tecnologie Ambientali dell’ENEA e coordinatore del gruppo di lavoro sull’ecoinnovazione – è quello di un radicale cambiamento verso nuovi sistemi di produzione e consumo basati su un approvvigionamento ed un utilizzo sostenibile delle risorse e una riduzione/eliminazione delle emissioni e dei conseguenti impatti, che porti gradualmente al disaccoppiamento assoluto tra crescita, utilizzo delle risorse e impatti sugli ecosistemi”.
In questo contesto l’Italia sta perdendo terreno; l’ultima classifica su scala europea per l’eco-innovazione vuole il nostro paese in discesa libera dal 12° del 2010 al 16° del 2011. Per non perdere il treno l’Assemblea ha dettato la sua ricetta personale che richiede accanto all’avvio di un Piano nazionale per l’ecoinnovazione “made in Italy”, anche 5 azioni prioritarie:
1) Politiche coerenti
2) Formazione/informazione
3) Promozione attraverso “etichette” e appalti verdi
4) Cabina di regia per partenariati pubblico/privato
5) Supporto alle imprese, anche istituendo un’Agenzia per l’uso efficiente dei materiali, sfruttando risorse e strutture già esistenti, a diretto supporto delle imprese e in particolare delle PMI.