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L’era dell’ecologismo “sexy” secondo Schwarzy

Si è svolta a Vienna la 1a conferenza internazionale sull'energia sostenibile ospitata dall'associazione no profit 'Regions of Climate Action' (R20)

(Rinnovabili.it) – “Se vogliamo ispirare il mondo, dobbiamo dimenticare il vecchio modo di parlare di cambiamenti climatici, che schiaccia le persone, le inonda di dati c’è un nuovo stile, più sexy, più trendy”. Con questa richiesta il celebre attore ed ex governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha aperto la 1a conferenza internazionale sull’energia sostenibile ospitata dall’associazione no profit ‘Regions of Climate Action’ (R20) di cui oggi è presidente e fondatore.

 

L’evento ha riunito a Vienna oltre 500 interlocutori per discutere di nuovi approcci per la protezione del clima. “In qualità di governatore, ho sperimentato il successo californiano dell’intraprendere prendere iniziative verdi prima che Washington aveva anche semplicemente cominciato a pensarvi”, ha spiegato Schwarzenegger sottolineando come ciò lo abbia portato all’idea “che possiamo trovare soluzioni alla crisi climatica a livello subnazionale e lavorare tutti insieme per la loro attuazione e diffusione”.

 

Nella ferma convinzione che siano proprio le città, gli stati e le province i luoghi dove si svolge la vera azione quando si tratta di progetti di efficienza energetica, l’associazione R20 ha annunciato, in collaborazione con la società Philips, il lancio di un “Toolkit per l’illuminazione stradale a LED” nel corso del 1° trimestre 2013 che consentirà ai governi sub-nazionali d’agire rapidamente su uno dei fronti che più incide sui bilanci comunali ma anche sulla salute del Pianeta. Le città sono, infatti, responsabili del 70 per cento del consumo globale di energia e l’illuminazione degli spazi pubblici (strade, parchi, uffici, scuole) è responsabile della metà di questa percentuale. Secondo un recente studio a cui ha collaborato la stessa società, il miglioramento dell’efficienza dell’energia elettrica dall’attuale tasso annuale dell’1% fino al 3% annuale ridurrebbe gli investimenti di capitale in infrastrutture energetiche pubbliche producendo un risparmio di 1900 miliardi di euro entro il 2030.