Rinnovabili

L’efficienza nel futuro energetico dell’Italia

Con la realizzazione del suo primo rapporto sull’efficienza energetica (RAEE 2010), l’ENEA ha finalmente presentato un nuovo strumento in grado di assicurare, da un lato, dati importanti sugli attuali sviluppi (ed impatti) delle strategie di efficienza nel sistema energetico italiano, ma anche di fornire, al tempo stesso, indicazioni utili al  miglioramento delle prossime politiche nazionali di ‘efficienza’ e ‘risparmio’. Lo studio – illustrato oggi a Roma alla presenza di vari rappresentanti del mondo produttivo, istituzionale, tecnico ed economico – ha quindi messo in risalto alcuni aspetti legati, ad esempio, all’evoluzione dell’intensità energetica italiana – dove è stato registrato un miglioramento dell’efficienza pari al 10,4% tra 1990 – 2009, causato a sua volta dai progressi regolari e costanti delle misure di efficientamento nel settore residenziale e dall’improvviso incremento, nell’ultimo periodo, di azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici in ambito industriale. “Su questo punto potremmo spingere ulteriormente verso la modulazione dei carichi energetici – ha suggerito Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas – così avremmo dei miglioramenti notevoli nella riduzione dell’intensità energetica, nel bilanciamento della crescita di domanda di elettricità ed nell’integrazione armonizzata delle fonti rinnovabili allacciate alla rete elettrica”.  Per quanto riguarda invece l’efficacia dei risultati ottenuti dagli strumenti che l’Italia ha messo in campo per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico, L’ENEA ha sottolineato in particolare che, tra il 2007-2010, i Titoli di efficienza energetica (TEE) e gli incentivi del 55%,  hanno consentito di “economizzare” soltanto negli ultimi 12 mesi del periodo di riferimento, ben 47.800 GWh/anno di energia – un risultato che, per intenderci,  oltrepassa largamente gli obiettivi prefissati dal PAEE per l’Efficienza Energetica del 2007, (dove si prevedeva un risparmio energetico di “solo” 35.600 GWh/anno).

Infine, sono stati riportati i dati legati alla valutazione dei risparmi energetici conseguiti a livello regionale con l’attuazione delle principali misure nazionali di incentivazione, dove, nel triennio 2007-2009, è stato evidenziato un primato di Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna rispetto a tutte le altre regioni per ciò che riguarda sia il fronte degli investimenti “EE” (stimati ad oltre il 60%) che il contenimento dei consumi, con una “razionalizzazione” di circa il 64% grazie agli interventi di riqualificazione energetica. Male invece il Molise, la Basilicata, la Calabria e la Valle D’Aosta che, nello stesso periodo di riferimento, hanno riportato solo il 2% di investimenti e l’1% di risparmio energetico. “Per quel che riguarda i certificati bianchi – ha sottolineato Walter Cariani dell’unità tecnica efficienza energetica ENEA  – le regioni dove sono stati rilasciati il maggior numero di TEE nel periodo 2007-09 sono la Lombardia, la Toscana, il Piemonte ed il Lazio”. Sul futuro energetico dell’Italia in materia di ‘efficienza’ Cariani suggerisce inoltre un “rilancio delle nuove politiche energetiche bilanciate su un mix di regole ed incentivi più stabili”. Su questa questione è intervenuto anche Graziano Del Rio (presidente dell’Anci), che ha ribadito la necessità di ridurre sia la nostra dipendenza energetica da altri Stati, ma anche di ridurla all’interno del nostro stesso Paese”. Secondo Del Rio infatti – “l’Italia farebbe una cosa positiva se ad esempio promuovesse sempre più l’autosufficienza energetica degli edifici”. “Abbiamo infatti visto che nel settore residenziale siamo attualmente al di sotto degli standard fissati dalla media europea sull’efficienza energetica.”

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