di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Molte istituzioni di istruzione superiore che aderiscono allo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (European Higher education Area – EHEA, un processo che si propone, tra l’altro, di assicurare la massima comparabilità, compatibilità e coerenza tra i sistemi di istruzione delle università degli Stati Membri per garantire mobilità e reciproca riconoscibilità tra percorsi formativi) sono impegnate a diminuire il loro impatto ambientale. Per raggiungere questo obiettivo si sono associate alle comunità locali, alle imprese e alle reti universitarie nella consapevolezza che le università siano attori di primo piano nella transizione verde per realizzare società più sostenibili. Le università sono infatti molto attive rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e possono assumere un ruolo di guida nella transizione verde.
Come spiegano Michael Gaebel e Henriette Stoeber in Getting higher education working for a greener Europe (in “University World News” 29 May 2021), la European University Association (EUA) ha fatto un sondaggio sull’importanza dell’adozione di comportamenti green in 300 istituti di istruzione superiore europei. Dai primi risultati si evince che la coscienza ambientale è molto importante a livello di leadership, tanto che nella maggior parte degli istituti il tema viene già affrontato in modo strategico o comunque si pianifica di farlo nel prossimo futuro. La sostenibilità ambientale è ritenuta parte integrante dei valori istituzionali, rientra nelle azioni di terza missione delle università (ovvero quelle che dopo didattica e ricerca vanno a incidere direttamente sulla società), è richiesta dagli stessi studenti come pure dal personale docente e dalla comunità locale.
Università motori del cambiamento
Tra le prime azioni concretamente messe in atto ci sono il risparmio delle risorse, il riciclo dei materiali, la fornitura di strumenti digitali per lavorare a distanza e l’incoraggiamento a una mobilità a basse emissioni di carbonio. Nel sondaggio dell’EUA è spesso messo in rilievo il ruolo delle istituzioni di istruzione superiore che, con il loro impegno, sono attori fondamentali per il cambiamento della società. Partecipare a dibattiti e fare rete con altre istituzioni è ritenuto indispensabile per stimolare il cambiamento nella società: azioni meno concretamente misurabili che però stanno tracciando un percorso nuovo che rende l’ateneo sostenibile più attraente per i futuri studenti.
Anche nel caso delle università, la sostenibilità ha un costo per il quale è richiesto un maggiore sostegno a livello nazionale ed europeo. La strada è ancora lunga, prova ne sia che nel Green Deal europeo l’istruzione superiore è menzionata appena. L’argomento tornerà sul tavolo in occasione del prossimo Consiglio sull’educazione alla sostenibilità ambientale (fine del 2021). Nel frattempo, sono state avviate alcune iniziative europee: la lotta ai cambiamenti climatici è prioritaria nel programma Erasmus+ e le azioni Marie Sklodowska-Curie introdurranno una nuova Carta verde per promuovere l’attuazione sostenibile delle attività di ricerca.