Il progetto europeo PROTEINSECT sta valutando l'inserimento delle proteine degli insetti nei mangimi animali come alternativa sostenibile alle coltivazioni, più impattanti a livello ambientale
Al momento però la normativa comunitaria vieta l’utilizzo di insetti per la produzione di mangimi, tranne che per i pesci e i crostacei. E’ noto inoltre che ci sono specie di insetti ad alto contenuto proteico, e il basso impatto ambientale del loro allevamento a fini industriali determinato dalla possibilità di farli riprodurre utilizzando una vasta gamma di materiali organici di scarto rende possibile trasformare i rifiuti biologici in base organica per ottenere fertilizzanti.
Per tutte queste ragioni il progetto PROTEINSECT (‘Enabling the exploitation of insects as a sustainable source of protein for animal feed and human nutrition’), istituito dalla britannica Food and Environment Research Agency (FERA) in collaborazione con Cina e Africa e con l’Europa continentale sta cercando il modo per far modificare la legislazione europea e permettere l’introduzione delle proteine degli insetti nei mangimi animali, visto che ad esempio, polli e maiali già naturalmente si cibano di insetti.
“Per inserire le proteine degli insetti come componente significativa di alimenti per animali, la legislazione europea deve essere modificata”, ha commentato Elaine Fitches, coordinatore del PROTEINSECT. “Il nostro lavoro in PROTEINSECT sta raccogliendo le prove che si tratta di una fonte di proteine sostenibile, sicura ed economica, in grado di fornire cibo di qualità anche per il consumo umano, nonché notevoli benefici ambientali”, ha aggiunto esortando il pubblico a compilare un breve questionario disponibile sul sito web FERA per indicare il proprio pensiero in merito alla questione.