(Rinnovabili.it) – Vacanza in crociera sì, purché sia green. Ecosostenibile, quindi, oltre che attenta all’ambiente, alla conservazione di flora e fauna dei luoghi visitati nel rispetto delle tradizioni locali delle popolazioni. Ecco il risultato del sondaggio realizzato da Crocierissime.it, portale dedicato al mondo delle vacanze in un settore che negli ultimi 20 anni è cresciuto in maniera esponenziale. In tutto il mondo.
Ecco i dati: il 35% di chi va in vacanza in nave prenoterebbe una cabina più volentieri se sapesse di scegliere una crociera che permettesse questi comportamenti virtuosi, oltre a una più generale attitudine green. Questa tendenza è rilevata anche a livello mondiale, visto che la Clia – l’Associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, che comprende 60 aziende, 300 partner esecutivi, 15mila agenzie di viaggio e 25mila agenti – ha assunto l’impegno formale di ridurre del 40% le emissioni di carbonio da parte di tutte le navi. Il tutto entro il 2030.
Anche se la scadenza è lontana un decennio, le imprese si sono già messe al lavoro per diminuire le emissioni. Fra queste anche le maggiori compagnie operanti in Italia. Costa Crociere si appresta a varare (a novembre di quest’anno) la nuova Costa Smeralda, che oltre a essere ipertecnologica, ad avere cabine e aree comuni di lusso avrà il sistema di combustione a gas naturale liquefatto (LNG), che oltre a essere 600 volte meno voluminoso del gas naturale è uno dei più puliti al mondo.
Msc ha “remato” in varie direzioni per ridurre l’impatto ambientale: da un lato ha puntato a ridurre il più possibile l’utilizzo della plastica, sia a bordo sia sui moli sia negli uffici. La compagnia, riorganizzerà anche le cucine di bordo e i processi di preparazione del cibo per eliminare la plastica anche dalle piccole monoporzioni contenenti dolciumi, marmellata o yogurt. L’impegno di MSC Crociere prevede anche una collaborazione con tutti i fornitori della catena logistica, al fine di togliere la plastica, ove possibile, anche dagli imballaggi. Dall’altro, ha aderito al Genoa Blue Agreement, l’accordo proposto dalla Capitaneria di Porto di Genova che prevede l’utilizzo di gasolio con percentuale di zolfo non superiore allo 0,1% sia nella fasi di sosta in banchina sia nelle fasi di entrata e uscita dallo scalo. Tale accordo è stato siglato anche da Costa Crociere.
Anche la strategia di Royal Caribbean va in 2 direzioni: l’utilizzo di prodotti biodegradabili e riutilizzabili a bordo e il bio-Diesel come combustibile per le navi con risparmio energetico e in termini di emissioni. Inoltre, grazie a una partnership con National Geographic, organizza avventure particolari, come spedizioni alle Galapagos per poche persone, con lezioni sulla conservazione della flora e della fauna durante le quali si mangia solo pesce allevato in modo sostenibile e cibo locale.
Holland America, che come Costa fa parte del Gruppo Carnival Corporation, è particolarmente avanti nelle politiche di gestione dei rifiuti e per il risparmio energetico, oltre a incoraggiare costantemente i propri clienti a riutilizzare gli asciugamani della cabina. Tutto il suo staff è eco-friendly e preparato per esortare i propri ospiti a bordo a comportarsi per rispettare l’ambiente con piccoli gest, come l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua. E, come se non bastasse, saponi e detergenti per le pulizie sono a base di soia, banana, estratti di arance.
Anche Disney Cruise, tra le altre cose, si è impegnata a tagliare le emissioni energetiche, a usare sostanze naturali, luci a basso impatto e acqua rigenerata dal sistema dell’aria condizionata per la lavanderia. E c’è un ufficiale a bordo che ha il compito di educare e promuovere politiche ecosostenibili.
Celebrity Cruise, invece, adotta pannelli solari, ha ascensori hi-tech che consentono di risparmiare energia fino al 50% e navi particolarmente aerodinamiche, quindi più efficienti, che consumano meno carburante e sono organizzate per riciclare in modo intelligente materiali come vetro e alluminio. Norwegian Cruise, infine, ha dei sistemi avanzati di trattamento di tutte le acque reflue a bordo, un sistema rigoroso di gestione dei rifiuti in cui si predilige il riciclo, tecnologie per il risparmio energetico e un ridotto consumo del carburante. Oltre ad avere a bordo un ufficiale ambientale (Ua) il cui compito include l’implementazione, la formazione, la supervisione e il controllo del rispetto delle norme ambientali sulla nave e il fornire assistenza a terra per lo sviluppo di politiche e procedure ambientali. Questa figura è sempre pronta a rispondere alle domande degli ospiti sulla materia, e prepara l’equipaggio assicurandosi che rispetti tutte le norme e i programmi per l’ambiente.
Insomma, ognuno cerca di adottare politiche ecosostenibili con tecnologie efficienti e all’avanguardia ma ci sono piccole cose che tutti i crocieristi responsabili possono fare nel loro piccolo. Crocierissime.it ha elencato alcune regole per essere “green” anche a bordo di una nave: non sprecare cibo e non riempirsi troppo il piatto come invece viene da fare davanti a un grande e variegato buffet; preferire le scale agli ascensori che sono sempre in attività tra i vari ponti e consumano molta energia; riutilizzare per quanto possibile gli asciugamani in cabina e i teli mare o piscina; risparmiare sul consumo dell’acqua, sia quando si fa la doccia che quando ci si lava i denti; evitare di usare oggetti di plastica monouso, magari portati dall’esterno se la nave li ha banditi dalla vita di bordo e partecipare attivamente ai programmi sul riciclo e la corretta gestione dei rifiuti. Gesti semplici, che dovrebbero diventare quotidiani: basta ricordarsi che il mare, elemento indispensabile per le crociere, è una risorsa da tutelare e salvaguardare, così come in generale il nostro Pianeta.