Per la prima volta il COOU partecipa alla Fiera della Nautica per ricordare l'importanza del corretto smaltimento degli oli esausti
“Siamo presenti a questa rassegna – spiega il direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU, Antonio Mastrostefano – perché il mondo della nautica deve diventare sempre di più uno dei nostri interlocutori privilegiati”.
Se smaltiti con modalità improprie gli oli esausti recuperati dai macchinari industriali, agricoli, dalle automobili e dalle macchine possono essere estremamente dannosi per l’ambiente e la salute: sono sufficienti 4 chili di olio lubrificante usato sversati in mare per inquinare una superficie d’acqua grande come sei piscine olimpiche, perché l’olio non fa respirare la fauna e la flora sottostante causandone la morte.
“Proprio nel ‘fai da te’ nel settore della nautica – continua Mastrostefano – si nasconde una parte di quel 5% di olio esausto che ancora non riusciamo a recuperare su scala nazionale. Una percentuale piccola che però equivale a circa 10 mila tonnellate che, se fossero tutte sversate in mare, inquinerebbero una superficie pari a 200 volte il lago di Bracciano”.