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Happy planet, la salute del pianeta raccontata con semplicità e rigore scientifico

happy planet

di Piero Benvenuti

I disastrosi eventi meteorologici estremi che hanno dominato le cronache recenti dovrebbero aver ormai convinto tutti che il riscaldamento globale è un problema reale che non può più essere sottovalutato.

Sarebbe però fuorviante considerare questo problema isolatamente. Il rischio è quello di ricercare i colpevoli del cambiamento climatico tra entità politiche astratte, sottraendoci così alla responsabilità di analizzare se i nostri comportamenti individuali non siano in ultima analisi complici del disastro ecologico.

L’approccio corretto è invece quello di considerare il cambiamento climatico come una delle conseguenze del comportamento di una società che sfrutta le risorse naturali senza tener conto delle conseguenze a lungo termine. È l’approccio adottato dall’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che propone un’ecologia globale, secondo la quale il principio fondamentale sul quale basare le politiche sovranazionali e i nostri comportamenti individuali deve esse essere quello della cura appassionata dell’ambiente, considerato parte integrante dell’umanità. È una visione perfettamente in linea con quanto la moderna cosmologia ci dice riguardo l’universo e la sua storia evolutiva: la Terra e l’umanità sono la naturale conseguenza di un’evoluzione che procede da quasi 14 miliardi di anni, attraversando fasi collegate da un sottile fil rouge che ha fatto emergere la coscienza del cosmo: l’universo, fa parte di noi stessi e dobbiamo averne cura con le stesse attenzioni che dedichiamo a noi e ai nostri cari. Fino a qualche decennio fa, l’evoluzione del nostro pianeta procedeva inconsapevolmente. Oggi, invece, siamo in grado di alterare il corso “naturale” delle cose: anche il cambiamento climatico può essere visto come un’azione antropica che modifica l’evoluzione dell’ambiente terrestre.

Una tremenda responsabilità alla quale non possiamo sottrarci dicendo, parafrasando Caino: “Sono forse io il custode della mia Terra?”. 

Che fare quindi? È importante creare una consapevolezza ecologica che influisca sulle abitudini di ognuno. È inutile manifestare in piazza se poi a casa mangiamo cibi la cui produzione contribuisce alle emissioni di anidride carbonica o sprechiamo energia e risorse preziose come l’acqua.

La consapevolezza nasce da una corretta informazione. È importante quindi saper distinguere le fonti serie dalle opinioni di sedicenti esperti e soprattutto avere a disposizione testi chiari e autorevoli. In questo ambito si colloca l’encomiabile fatica di Luca Fiorani “Happy Planet – Guida ai grandi temi dell’ambiente”, un libro che si propone, come dice esplicitamente il sottotitolo, di guidare il lettore a discernere le informazioni corrette e ad apprendere i fondamentali di una visione ecologica globale.

Il libro ha molti pregi, primo tra questi il rigore scientifico che discende dal profilo professionale dell’Autore e dal suo impegno ecologico a livello internazionale. L’autorevolezza scientifica non sarebbe però sufficiente a rendere questo libro speciale. L’Autore ha scelto un formato innovativo e intelligente, componendo un mosaico di brevi note, caratterizzate da titoli accattivanti che incuriosiscono e invitano alla lettura. Lo stile di scrittura è molto chiaro e colloquiale, arricchito da numerosi esempi, illustrazioni e paragoni che alleggeriscono e rendono accessibili anche gli argomenti più complessi. Il lettore viene così condotto lungo un percorso che tocca tutti gli argomenti correlati ad una visione ecologica globale che non si ferma quindi ai soli aspetti scientifici, ma correla quest’ultimi alle politiche sociali, alle dottrine economiche, in altre parole al fragile futuro dell’umanità. Ogni tessera del mosaico è corredata di una ricca bibliografia e non mancano utilissimi suggerimenti per valutare la serietà delle fonti di informazione.

Il merito principale di questo libro è senz’altro il tentativo, raggiunto con successo, di convincere il lettore che “tutto nel mondo è intimamente connesso: per la scienza l’universo naturale emerge da un pullulare di interazioni e la società umana è ormai una rete globale.”

La nostra esistenza è emersa dalla storia cosmica e si regge ancor oggi grazie ad una serie incredibilmente complessa di relazioni tra entità fisiche, biologiche e psichiche, tanto che sia in fisica che in filosofia ci si sta orientando a considerare come elementi fondanti non più le “entità” ma le “relazioni”. In questo senso, come sottolinea con forza l’Autore, il riscaldamento globale è strettamente collegato alla fame del mondo: non possiamo sperare di invertire l’aumento della temperatura del pianeta, se contemporaneamente non modifichiamo le politiche economiche che continuano ad aumentare il divario tra i bambini obesi e i loro fratelli che muoiono d’inedia.

Solamente costruendo la consapevolezza del necessario coinvolgimento di tutti, in una rete relazionale che includa ogni cosa, dalle montagne agli oceani, dalle foreste ai cianobatteri (!), ma soprattutto i “fratelli tutti”, riusciremo a ricondurre l’evoluzione della nostra Terra entro i binari della storia cosmica che ci ha resi capaci di conoscere e di amare. 

È questo l’augurio accorato del libro che l’Autore affida alle parole illuminate di Chiara Lubich: «l’uomo dotato d’intelligenza, con la sapienza che penetra nel mistero, dovrebbe inserirsi e collaborare alla realizzazione del disegno unitario di Dio sull’universo. La sua creatività, il suo lavoro lo devono rendere partecipe dell’opera del creatore. Ma bisogna essere l’Amore per tessere il filo d’oro fra gli esseri». 

L’Autore quasi si scusa per aver introdotto un elemento che sembrerebbe tradire il metodo scientifico. Ma vogliamo rincuorarlo: Galilei non avrebbe voluto che il suo metodo entrasse in contrasto con il pensiero umanistico: dopo quattro secoli è tempo ormai che scienza e filosofia si riavvicinino cosicché la conoscenza, grazie all’Amore, si trasformi in sapienza.

Piero Benvenuti Professore emerito di astrofisica, consultore del Pontificio consiglio della cultura e già presidente INAF, commissario ASI e segretario IAU

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