Un mix vincente di arte, cultura, storia, natura, agricoltura ed eccellenze enogastronomiche. Grosseto ha presentato la sua candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024 con tutte le carte in regola. Un progetto a 360° che coinvolge la città e il territorio proponendo un modello di sviluppo culturale sostenibile e di valorizzazione del settore agroalimentare
(Rinnovabili.it) – Grosseto ha presentato la propria candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024 nella sede nazionale di Confagricoltura.
Un progetto a 360°
Grosseto possiede un mix vincente di arte, cultura, storia, natura, agricoltura ed eccellenze enogastronomiche.
Come ha evidenziato il sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, «Grosseto ha legato la cultura all’agroalimentare e al territorio, con la voglia di rilanciare delle aree come quella delle città e delle altre aree interne del nostro Paese che fino a poco tempo fa erano lontane dall’attenzione dei grandi tour operator e dell’informazione a livello mondiale.
Il sindaco e la sua squadra hanno fatto un grande lavoro, tifiamo per un progetto che non è semplicemente culturale ma di una città a 360 gradi».
Grosseto dovrà vedersela con altre nove finaliste, altrettanto motivate: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LE) e Vicenza.
“Naturalmente culturale” è il payoff di Grosseto
Il capoluogo della Maremma vuole porsi come modello di sviluppo culturale sostenibile e di valorizzazione del settore agroalimentare, che peraltro vanta numerose produzioni di eccellenza: ne citiamo una per tutte, il Morellino di Scansano Docg. Con questa candidatura Grosseto non rappresenta solo la città ma anche la cultura agricola del territorio.
Non a caso il payoff che accompagna la candidatura di Grosseto è “Naturalmente culturale”, a indicare un piano strategico che fonde cultura e agricoltura.
Il Comune di Grosseto ha condotto uno studio sulla carbon neutrality da cui emerge un territorio green: in Maremma vengono emesse 4,1 tonnellate di CO2 equivalenti pro capite, una media inferiore rispetto alle 8,8 tonnellate prodotte in media in Europa e in Italia (7,1 tonnellate).
Il turismo slow ama bellezze del territorio e prodotti enogastronomici
La Maremma è legata al un turismo slow che ama le bellezze del territorio e i prodotti enogastronomici.
Nel territorio di Grosseto si concentra il 22% delle strutture agrituristiche di tutta la Toscana (1.000 aziende agrituristiche con 16mila posti letto), il 15% della produzione di olio e il 15% di quella vitivinicola.
Per la trasformazione dei prodotti a denominazione controllata Grosseto è al primo posto in tutta la Toscana per quanto riguarda i prodotti caseari (59%); l’alto livello della produzione enogastronomica è testimoniata da 150 prodotti tipici e tradizionali, 4 prodotti Dop e 4 Igp.
Dal punto di vista strettamente agricolo, Grosseto vanta 9.500 imprese attive (74% nella filiera agricola in senso stretto, 20% in quella zootecnica/silvicoltura) con 7mila addetti e il 24% della superficie agricola utilizzabile (SAU) della Toscana.
Un grande lavoro di squadra dietro alla candidatura
Il lavoro per presentare la candidatura è iniziato cinque anni fa, uno sforzo congiunto per organizzare eventi di vario genere che hanno toccato sia Grosseto che le frazioni: dalle mostre ai concerti, dalle rassegne teatrali alle fiere promozionali.
«Presentiamo la Maremma come un modello vincente in tutta Italia in cui la cultura, collegata con le filiere tipiche del territorio diventa un volano concreto per lo sviluppo sociale, culturale ed economico locale.
In un Paese che guarda alla ripresa congiunturale, abbiamo trovato la chiave per ripartire valorizzando il nostro immenso patrimonio: penso all’arcipelago toscano, al parco della Maremma, all’area archeologica etrusca di Roselle, oppure alle mura medicee di Grosseto arrivate pressoché intatte fino ai giorni nostri. Ora siamo pronti a condividere queste bellezze con il mondo», ha dichiarato il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
La candidatura di Grosseto è anche la base per costruire un futuro a misura di giovani: con la cultura si può e si deve fare economia. Una prospettiva da considerare in questo senso è quella di creare un’alternativa al turismo stagionale per rendere il territorio sempre vivo e attraente.
Agricoltura e cultura, binomio per lo sviluppo
«Agricoltura e cultura sono profondamente legate e sono sempre volano di sviluppo di un territorio. Inoltre, Grosseto è anche un Comune Spiga Verde, il riconoscimento che FEE-Foundation for Environmental Education Italia, insieme a Confagricoltura, assegna annualmente ai Comuni rurali che hanno investito in sostenibilità conseguendo risultati tangibili.
In questo contesto, le imprese agricole sono protagoniste del percorso virtuoso che mette in risalto i valori e l’impegno di un territorio a beneficio della comunità e dei turisti», ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.