Negli ultimi 3 anni, circa 370mila imprese hanno investito o investiranno in tecnologie “verdi” facendo registrare 227mila assunzioni nel 2011
Tra le aree di lavoro verdi con il più alto tasso occupazionale, il settore del green-building (dati 2011 alla mano) si colloca al primo posto con il 70% delle assunzioni programmate, seguito in buona parte dall’industria manifatturiera (con oltre il 50% dei collocamenti). E ancora: l’auditor esperto in emissioni di gas serra, lo statistico e il risk manager ambientale, l’operatore marketing delle produzioni agroalimentari biologiche, il progettista di architetture sostenibili e l’esperto del ciclo di vita dei prodotti industriali, sono alcune delle “nuove” professioni più ricercate nell’ambito della green economy italiana. “Sotto le ceneri depositate della crisi arde la brace della green economy” – ha spiegato durante la presentazione odierna Ermete Realacci (presidente di Symbola). “Quello che emerge nella ricerca che oggi presentiamo – prosegue Realacci – ci dice che la green economy, a maggior ragione nel grave periodo che stiamo vivendo, è una delle strade principali per rilanciare, su basi nuove e più solide, l’economia italiana.” Anche per il Segretario generale di Unioncamere Claudio Gagliardi, “l’innovazione, la qualità e la sostenibilità rappresentano tre valori che consentono di rendere i prodotti italiani unici e non riproducibili, di fare efficienza puntando sulla creatività delle risorse umane e sull’uso responsabile delle risorse naturali”.