Rinnovabili

Torna Giretto d’Italia, i ciclisti di 25 città si sfidano

giretto d'italia
Photo by Brett Sayles from Pexels

 

 

A settembre si rinnova nei centri urbani la sfida a pedali del Giretto d’Italia, il campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente con il sostegno di CNH Industrial insieme a Euromobility, Associazione Italiana Mobility Manager e VeloLove in collaborazione con le amministrazioni comunali aderenti. L’obiettivo è di stimolare e incentivare anche nel nostro Paese la diffusione e l’uso quotidiano della bici, del Bike to Work e Bike to School. Chi riuscirà a convincere più persone ad andare al lavoro e/o a scuola in bicicletta si aggiudicherà la maglia rosa della mobilità nuova. Una sfida quella del Giretto d’Italia che, come di consueto, viene lanciata nell’ambito della settimana europea della mobilità dedicata quest’anno alla bici e al camminare e che vedrà giovedì 19 settembre ben 25 città italiane contendersi il titolo di centro urbano più bike friendly.

 

Bologna, Bolzano, Brescia, Carmagnola (To), Carpi (Mo), Fano (Pu), Ferrara, Genova, Jesi (AN), Lecce, Modena, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pavia, Pesaro, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Riccione (Rn), Torino, Trento, Udine, Vittorio Veneto (TV) per due ore a scelta – nella fascia oraria compresa tra le 6.00 e le 10.00 – verranno monitorati i passaggi di coloro che avranno scelto la bicicletta per recarsi al lavoro o a scuola. Il conteggio avverrà tramite check-point allestiti in zone appositamente scelte dagli organizzatori e nelle immediate vicinanze delle aziende pubbliche e private e delle scuole che hanno aderito all’iniziativa. A vincere saranno i comuni che segnaleranno il maggior numero di ciclisti.

 

Il Giretto d’Italia vuole dimostrare che la bicicletta oggi è una reale alternativa al traffico e allo smog nelle città, e come tale deve essere considerato al pari degli altri mezzi di trasporto. Per questo la nostra campagna si propone di rendere visibile anche il traffico ciclistico delle città italiane che normalmente non è misurato nelle indagini statistiche sullo stato della mobilità, fornendo quei dati sugli spostamenti in bicicletta da casa al lavoro, ovviamente simbolici, che però spesso mancano e invece sarebbero utili in sede di programmazione e pianificazione della mobilità urbana.

 

«Promuovere la mobilità ciclabile per gli spostamenti quotidiani, ma anche per turismo – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – vuol dire puntare su una modalità di spostamento più sana e più sostenibile e sul ripensare le città e le strade in particolare a sfavore delle auto e in favore delle persone che le percorrono a piedi e in bicicletta. Ma rappresenta anche un importante sviluppo dell’economia legato alle due ruote. Ciclisti, pedoni e trasporto pubblico crescono, però, solo se andare in auto diventa l’opzione meno concorrenziale e dove c’è garanzia di sicurezza per la cosiddetta utenza vulnerabile. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale agire sugli spazi urbani pianificando un nuovo tipo di mobilità che metta al centro le esigenze di spostamento della persona e non del veicolo e la conseguente riappropriazione dello spazio pubblico da parte dei cittadini. Tutto questo per uscire dalle croniche emergenze smog che si verificano anno dopo anno nel nostro Paese e costruire così concretamente una mobilità a emissioni zero».

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