Una seconda sentenza di un tribunale tedesco vanifica gli sforzi degli ambientalisti contro l’abbattimento degli alberi per la realizzazione della Gigafactory.
(Rinnovabili.it) – Dopo il blocco delle attività annunciato la settimana scorsa da parte di un tribunale dello stato federale del Brandeburgo, Tesla ha dichiarato di aver ripreso il taglio degli alberi a Gruenheide, nei pressi della capitale tedesca, in modo da poter continuare i lavori di realizzazione della sua Gigafactory europea di auto elettriche. “La rimozione degli alberi procede in modo ordinato”, ha specificato Tesla in un comunicato stampa e, da quanto riportato dalla portavoce Kathrin Schira, alla ripresa delle attività non si è verificata nessuna protesta o manifestazione da parte di gruppi ambientalisti.
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La casa automobilistica statunitense lo scorso novembre aveva annunciato la costruzione di un hub da 12.000 posti di lavoro suscitando grande entusiasmo soprattutto tra i politici locali e nazionali dello stato europeo, ben contenti di attrarre investimenti esteri. Secondo i piani di Tesla, la produzione della Gigafactory dovrebbe iniziare già nel 2021, ma gli ambientalisti avevano sfruttato le lacune legali nel processo di pianificazione per fermare l’abbattimento degli alberi. In assenza di tutti i permessi, infatti, il gruppo della Gruene Liga Brandenburg (la Lega verde del Bandeburgo) aveva cercato dei modi per temporeggiare in attesa dell’audit ambientale, al fine di valutare se eventuali specie rare di alberi avrebbero corso pericolo per i lavori di realizzazione dell’hub Tesla.
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Tuttavia, nonostante un primo blocco emesso dal Tribunale Amministrativo degli Stati di Berlino e Brandeburgo, una seconda sentenza ha vanificato gli sforzi ambientalisti per impedire che l’area venisse sgombrata dagli alberi. Per il ministro dell’Economia Peter Altmaier, si tratta di un “segnale importante”. Infatti, gli esponenti del Partito Democratico Cristiano e del Partito Liberale Democratico avevano avvertito che la battaglia legale condotta contro la Gigafactory avrebbe inflitto gravi danni all’immagine della Germania. Gli attivisti però non si arrendono, e autodefinendosi “pirati degli alberi” hanno annunciato l’occupazione della foresta: “la fabbrica è qui principalmente per costruire veicoli utilitari sportivi”, ha dichiarato il gruppo, “auto snob che uccidono le persone”.