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G7 Ambiente, il dialogo parte dall’efficienza delle risorse

G7 Ambiente, il dialogo parte dall’efficienza delle risorse

 

(Rinnovabili.it) – Toyama passa la palla a Bologna. Sarà la città delle due Torri, infatti, a continuare la discussione ambientale dei primi sette paesi più industrializzati del mondo. I prossimi 10 e 11 giugno, il comune emiliano ospiterà il G7 Ambiente diventando il tavolo dove costruire le basi del Dialogo Facilitativo 2018, strumento attraverso cui l’Accordo di Parigi ha chiesto agli Stati di innalzare i propri impegni climatici.

 

Se in Giappone i ministri dell’ambiente avevano concordato anzitutto sulla necessità che il patto globale sul clima si trasformasse il prima possibile in atti concreti, l’appuntamento italiano deve necessariamente compiere un passo in più. Un elemento sottolineato lo scorso novembre dallo stesso Ministro Gian Luca Galletti. “Sarà nostro preciso impegno quello di portare avanti la sfida di Parigi e lo faremo inserendo all’ordine del giorno del tavolo del G7, che presiederemo nel 2017, proprio la lotta ai cambiamenti climatici”, spiegava Galletti nel suo intervento alla seduta plenaria della Cop22 di Marrakech.

 

Le prime anticipazioni sugli obiettivi del G7 di Bologna arrivano però solo in questi giorni. Il ministro dell’Ambiente ha individuato ieri alcuni argomenti di discussione comune in occasione  l’“International workshop on resource efficiency”, organizzato da Confindustria e Global Business Coalition. Uno dei punti di partenza su cui impostare l’incontro sarà proprio l’efficienza delle risorse: gli indicatori per misurarla, il legame che intercorre con il cambiamento climatico, il riciclaggio internazionale di risorse e materiali, l’analisi economica di un uso più ragionato delle materie prime.

 

“Intendiamo riaffermare il nostro impegno a promuovere su base volontaria ulteriori passi avanti per migliorare l’efficienza e la sostenibilità nell’uso delle risorse. Dobbiamo disaccoppiare – ha aggiunto – la crescita dal consumo: fare quindi ‘di più con meno’”.

 

Per questo l’obiettivo è riuscire a chiudere la due giorni con una “road map” dell’efficienza in grado di strutturare un piano di lavoro quinquennale su alcuni temi prioritari.

 

“Lo sviluppo economico associato a politiche di efficienza delle risorse – ha spiegato Galletti – compenserebbe i costi economici a breve termine delle azioni per il clima e contribuirebbe a realizzare la riduzione delle emissioni di circa il 60% a livello globale rispetto alle tendenze attuali e dell’85% nei Paesi del G7 entro il 2050 rispetto ai livelli del 2015”.

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