“Sotto la superficie apparentemente immutabile dell’oceano, si stanno verificando una serie di pericolosi cambiamenti: alcuni possiamo già prevederli, molti altri no. Ciò che è certo però è che avranno enormi impatti sull’intero sistema umano”
(Rinnovabili.it) – Con un’intera carriera trascorsa studiano i meccanismi che regolano e controllano la vita marina, l’oceanografa dell’UC Santa Barbara Debora Iglesias-Rodriguez ha il punto di vista perfetto da cui assistere a tali cambiamenti e, per quanto possibile, immaginarne gli effetti. Il suo nuovo libro, “The Future of Marine Life in a Changing Ocean: The Fate of Marine Organisms and Processes under Climate Change and other Types of Human Perturbation” (World Scientific, 2019), è la sintesi di decenni di lavoro in questo settore. “La mia motivazione per scrivere è stata quella di fornire al lettore le informazioni più recenti sui problemi critici e urgenti che l’oceano sta affrontando“, ha spiegato Iglesias-Rodriguez.
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Partendo da concetti fondamentali dell’oceanografia e delle scienze del clima, la studiosa elenca al lettore i recenti cambiamenti della chimica e della fisica marina, i fenomeni che hanno provocato l’acidificazione e il riscaldamento degli oceani, quello dell’inquinamento marino e del calo dei livelli di ossigeno, passando quindi all’analisi degli effetti che, a catena, questi hanno avuto e stanno avendo su ecosistema, biodiversità ed essere umano. ”I capitoli discutono di questi argomenti nel contesto di come un oceano che cambia influenza la sicurezza alimentare, la salute dell’ecosistema e la cattura del carbonio dalla superficie alle profondità marine”. Obiettivo di Iglesias-Rodriguez è anche quello di confutare malintesi e “false credenze” sull’oceano e, in generale, sulla sua capacità di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Un concetto fondamentale su cui l’autrice si sofferma è per esempio quello relativo alle “responsabilità globali” dell’essere umano, colpevole con le sue azioni di aver largamente contribuito all’innesco di molti processi apparentemente irreversibili e di portata globale: ”il rilascio sproporzionato di gas a effetto serra e di altri inquinanti sta causando un accumulo di calore e diversi altri cambiamenti nella chimica dell’acqua e dell’intero ecosistema”
Ma non tutto è perduto: il destino degli oceani non è nelle mani di pochi ricchi e potenti, ma in quelle dell’intera popolazione. I consumatori hanno la possibilità e la facoltà di invertire la tendenza, sostiene l’autrice, con decisioni che possano “guidare collettivamente le imprese e i mercati” verso pratiche commerciali sostenibili, nonché verso un’economia circolare che promuova il recupero anziché lo smaltimento. “La mia ultima speranza è che questo libro influenzi le decisioni personali e comunitarie e incoraggi gli altri a esplorare strade tecnologiche e approcci sociali per ripristinare e rafforzare la salute dell’oceano“.
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