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Mission COBAT-CNR: il ritorno dalla “Piramide”

Mission COBAT-CNR: il ritorno dalla "Piramide"Finalmente il laboratorio – Piramide sul versante nepalese del monte Everest ha un “vestito” fotovoltaico tutto nuovo. La missione intrapresa dal Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo (COBAT) e dal Comitato EvK2CNR lo scorso 27 settembre si è conclusa positivamente e ha portato alla sostituzione dei moduli fotovoltaici e delle batterie che fino ad oggi hanno alimentato il Laboratorio Osservatorio Internazionale, voluto 23 anni fa dal ricercatore Ardito Desio, dal quale ha preso anche il nome. Nonostante condizioni meteo piuttosto avverse, dovute a una coda monsonica che ha portato piogge, nebbia e basse temperature, in 18 giorni il team coinvolto nella missione è riuscito a superare la sfida e a trasportare fino a 5.050 metri di quota il nuovo materiale fotovoltaico, in tutto 15 tonnellate di nuova attrezzatura. Con l’aiuto di 100 sherpa e altrettanti yak, la squadra, partita in aereo dall’Italia, ha raggiunto dapprima Kathmandu, per poi proseguire a Lukla, a 2.860 metri di altezza, e percorre i restanti 2.200 metri di dislivello che separano Lukla dalla Piramide. Secondo quanto riferito da COBAT, a garantire energia al Laboratorio per un nuovo, lungo periodo di tempo saranno moduli fotovoltaici Vipiemme Solar e accumulatori Fiamm, tutto secondo quanto previsto dall’obiettivo della “COBAT EvK2CNR – Top Recycling Mission“: 120 moduli fotovoltaici nuovi, disposti su una superficie di 66 metri quadrati, che garantiranno 9 kilowatt di energia pulita all’intero Laboratorio.

Una volta sostituiti il blocco fotovoltaico e le batterie, tutto il materiale dismesso è stato riportato a valle e selezionato: da una parte, il materiale ancora funzionante è stato destinato a una Community Solar Station, per fornire elettricità almeno per i prossimi 10 anni agli abitanti di due cooperative di Dinboche, nella Khumbu Valley a 4.200 metri di altezza; dall’altra, il materiale non più riutilizzabile è stato avviato al riciclo (le batterie al piombo in un impianto nepalese e i moduli fotovoltaici giunti a fine vita in Italia).

Dopo quasi 25 anni di ricerca scientifica d’alta quota, la Piramide Ardito Desio continua a essere un laboratorio energeticamente autosufficiente e dotato di strumenti d’avanguardia, non solo per l’approvvigionamento di energia elettrica, ma anche per lo smaltimento dei rifiuti, il riscaldamento e i sistemi per le telecomunicazioni satellitari e internet. Con 520 missioni scientifiche all’attivo, la Piramide oggi rappresenta un luogo unico per la ricerca e continua a coinvolgere numerose istituzioni internazionali. Il Consorzio inizia, dunque, il suo rientro in Italia, soddisfatto per aver concluso positivamente la missione e per aver contribuito alla salvaguardia ambientale di un vero e proprio paradiso naturale, grazie anche al fotovoltaico.

“La gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti e la tutela del territorio – ha dichiarato il presidente di COBAT, Giancarlo Morandi – rappresentano due degli elementi cardine dell’azione del Consorzio e della sua rete. Nonostante le avverse condizioni climatiche, la missione si è conclusa con successo”.

Adesso la Piramide non dovrà fare altro che sfoggiare al meglio suo “vestito” fotovoltaico tutto nuovo.

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