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Fotovoltaico: driver strategico per la rimozione dell’amianto

Secondo stime recenti ci sono ancora 32 mln di tonnellate di amianto presenti sul territorio nazionale da smaltire. Optando per la fotovoltaicizzazione di questo materiale si otterrebbero benefici economici, occupazionali ed ambientali

Alessandro-Caffarelli-fotoA maggio del 2013, il comitato direttivo FREE, ebbe l’occasione di incontrare l’allora Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, per presentare uno studio sulla fotovoltaicizzazione dell’amianto – discusso successivamente a dicembre del 2013, sempre dal direttivo FREE con l’allora Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. A distanza di circa un anno, il coordinamento FREE è di nuovo sul pezzo, in vista del passaggio della Legge di stabilità 2015 al Senato. E non potrebbe essere diversamente. Infatti  secondo le stime di Cnr/Ispesl/Legambiente, ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto presenti sul territorio nazionale da smaltire. Anche il Presidente del Consiglio Renzi, pochi giorni fa con il tweet ”I pannelli fotovoltaici migliori al mondo…” sembra aver riacceso di nuovo i riflettori sulla questione fotovoltaica italiana.

Il conto energia fotovoltaico, dal primo al quinto, è stato ad oggi il driver più efficace per la rimozione dell’amianto. Alla fine del 2012, si contavano 26.000 tetti risanati dall’amianto, per una superficie di quasi 20 chilometri quadrati, ed osservando la figura a seguire – che mostra l’area racchiusa dal sacro romano GRA, è impressionante notare in proporzione la superficie di amianto fotovoltaicizzata grazie al conto energia.

 

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Nel 2013, lo studio sulla fotovoltaicizzazione dell’amianto, elaborato dalla coppia Caffarelli-Zorzoli, aveva l’obiettivo di valutare l’impatto dell’estensione delle detrazioni fiscali, previste per impianti fotovoltaici con potenze fino a 20 kWp eserciti da soggetti responsabili quali persone fisiche, a soggetti responsabili, quali persone giuridiche, nel caso di impianti realizzati su edificio in sostituzione di coperture in amianto, per potenze non superiori ad 1 MW.

Elaborando i dati del Report solare 2013 GSE, ed applicando le detrazioni fiscali estese alle persone giuridiche, si perveniva alla conclusione che il mercato dell’amianto fotovoltaicizzato dei sucessivi 12 mesi, avrebbe cubato un valore nell’intorno dei 307 M€ per una potenza nominale pari a 201,80 MW ed una superficie bonificata pari ad 1,98 km-quadrati, stimando una dinamica occupazionale indotta tra operatori fotovoltaici e coperturisti amianto prossima ai 1.000 addetti.

Nel dettaglio, la manovra avrebbe pesato per 153 M€ di mancato gettito fiscale da spalmare su 10 anni. A questo mancato gettito occorreva aggiungere un mancato gettito aggiuntivo per considerare le minori imposte derivate dal risparmio in bolletta per le imprese, stimabili in 2,3M€/anno. Totale, 17,5 M€/anno per 10 anni, di mancato gettito fiscale.

Ma il bilancio presentato era ancora lordo, nella misura in cui non considerava le esternalità positive generate dall’applicazione dello schema defiscalizzante, ossia il gettito fiscale indotto dalla realizzazione di nuovi investimenti (Iva e reddito d’impresa), il fatturato delle imprese, la maggiore occupazione, ed il risparmio in bolletta per le imprese. Considerando ad esempio i vantaggi fiscali indotti in termini di IVA (istantanei) ed IRES, si otteneva il seguente bilancio parziale netto.

  • IVA pari a 30,7 M€
  • IRES pari a 1,9 M€/anno

 

Uscite/anno: (17,5-1,9)M€/anno = 15,6M€/anno x 10 anni (comunque da attualizzare)

Entrate: 30,7 M€ (istantanee)

 

  

Per ottenere il bilancio totale si sarebbe dovuto tener conto poi dei vantaggi indotti in termini di imprese ed occupazione; da studi di settore (Rapporto Cresme 2011) nel caso delle detrazioni al 55% per l’eff.energetica, tali vantaggi erano stimabili in un ordine di grandezza superiore rispetto al bilancio parziale netto negativo (bilancio stato). Per analogia, alle stesse conclusioni si perveniva con l’applicazione dello schema defiscalizzante associato alla fotovoltaicizzazione dell’amianto.

 

Ing. Alessandro Caffarelli

consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Roma

componente del Coordinamento FREE 

e autore del best-seller “Sistemi solari fotovoltaici”, 2013, Maggioli Editore

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.