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Festival dell’Energia 2016, non c’è futuro senza innovazione

Innovazione, sostenibilità, geopolitica: questi i tre filoni tematici della nona edizione Festival dell'Energia, promosso da Aris

Festival dell'Energia 2016, non c’è futuro senza innovazione(Rinnovabili.it) – Dal 12 al 14 maggio si svolgerà a Milano la nona edizione del Festival dell’energia (il programma completo www.festivaldellenergia.it) . Il Festival, che ormai si è affermato come l’evento più importante e partecipato del settore, quest’anno ha scelto tre assi su cui organizzare i lavori: geopolitica, innovazione, sostenibilità.

La rivoluzione energetica in corso sta infatti cambiando gli assetti di potere tra le aree del mondo, ed è fondamentale capire il ruolo dell’innovazione tecnologica nei cambiamenti che prevedibilmente continueranno nel futuro prossimo e anzi si accelereranno.

 

Da una parte gli obblighi che discendono dagli accordi internazionali per fronteggiare i cambiamenti climatici, dall’altra la riduzione crescente dei costi di conversione in elettricità dell’energia derivante da fonti rinnovabili stanno determinando un gigantesco shift da fossili a rinnovabili. E la cosa più rilevante é che ciò sta avvenendo non solo nei paesi ricchi ma anche e sempre di più anche in quelli emergenti, quelli che hanno fame di energia. Infatti l’anno scorso gli investimenti in rinnovabili (che ormai da qualche anno sono assai più rilevanti di quelli destinati alle fossili a livello globale) sono stati più ingenti nelle aree del mondo di nuova industrializzazione (150 miliardi di dollari) piuttosto che nella Vecchia Europa e in USA (130 miliardi).

Non a caso se é vero che la Cina è diventato il Paese che inquina di più al mondo, é anche il maggior produttore di rinnovabili. Inoltre il fracking USA che ha liberato quel Paese dalla dipendenza dai paesi produttori ha avuto un eclatante effetto nella geopolitica. E quindi inevitabile partire dal ragionamento su questo grande rivolgimento mettendo a confronto osservatori e imprese del settore.

Si proseguirà quindi concentrandosi come detto su sostenibilità e innovazione con una puntata importante sulle politiche nelle città. Il venerdì pomeriggio é previsto il public hearing che ha l’ambizione di far ascoltare ai decisori istituzionali le richieste, le esigenze, le proposte, le idee che vengono dal mondo direttamente coinvolto nella produzione, nella distribuzione, nella ricerca.

E forse questo sarà il momento più rilevante della tre giorni milanese perché la sfida più importante è quella di contribuire a colmare quel gap enorme e grave che da tempo tiene distanti le capacità dell’industria più innovativa che punta su rinnovabili ed efficienza da una politica, distratta nel migliore dei casi, se non troppo spesso in ritardo imperdonabile rispetto alle innovazioni in corso e schierata purtroppo in difesa di rendite di chi ha molto lucrato negli scorsi anni e che oggi magari si trova più in difficoltà proprio per non essere stato in grado d rispondere in maniera adeguata alla sfida della modernità.

 

di Francesco Ferrante – Vicepresidente Kyoto Club