Rinnovabili

Expoedilizia: le città intelligenti antidoto alla crisi

Quattro giorni d’intensa attività per la quinta edizione di Expoedilizia, la fiera romana conclusasi ieri e divenuta uno dei principali bacini di attrazione per architetti, urbanisti e operatori del Centro e Sud Italia. Accanto all’esposizione delle oltre 400 aziende intervenute all’evento, si è aggiunto un ricco calendario di incontri e workshop, quest’anno particolarmente sensibili al tema della città contemporanea  sotto il profilo della sostenibilità, dell’efficienza energetica e dello sviluppo intelligente. In un momento storico abbastanza difficile per il settore delle costruzioni, la possibilità di ripensare al futuro delle città in chiave green, potrebbe forse rivelarsi come un’alternativa valida per la ripresa del comparto, queste premesse hanno caratterizzato il Focus Smart Cities – Smarter Building, filo conduttore dei due giorni di seminari dedicati all’analisi approfondita del “Piano strategico europeo per le tecnologie energetiche”.

Tra i numerosi interventi da segnalare, il terzo appuntamento con Working with Nature, il progetto nato per promuove la riflessione sulle migliori soluzioni eco-sostenibili per i centri urbani, organizzato in collaborazione con il Gruppo LAND, coordinato dall’architetto Andreas Kipar e dall’agronomo Giovanni Sala, e che quest’anno ha dedicato diversi momenti di discussione e analisi sui case history internazionali e nazionali, come Pandora il progetto di edificio connesso ed ecosostenibile, ideato da VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia.

Come le edizioni precedenti Working with Nature si è rivelato un ottimo momento di discussione e dialogo, dedicando ampio spazio anche all’approfondimento sulla città di Roma, con la presentazione di Arcipelago Verde, un progetto promosso dall’Assessorato alle Politiche Ambientali e del Verde Urbano di Roma Capitale e realizzato dal Gruppo LAND. Una nuova visione per gli spazi aperti della capitale che affianca alla tutela una strategia che ha come obiettivo l’attivazione del territorio al fine di costituire un nuovo sistema di aree verdi lungo il Raccordo Anulare connesse alle nuove centralità. Un arcipelago di aree destinate a comporre la nuova corona verde della città.

“Arcipelago Verde, ha dichiara Andeas Kipar, coordinatore del Gruppo Land, darà una nuova identità a Roma Capitale, perché riesca a trovare il suo posto, come protagonista, all’interno del movimento delle Green City”.

Roma diventa così teatro di un acceso dibattito che vuole delineare le prospettive future di un’edilizia intelligente, attraverso il confronto su temi fondamentali per uno sviluppo urbano sostenibile: dai sistemi di gestione per il controllo abitativo in un’ottica di efficienza energetica, allo sviluppo armonico del verde urbano; dalle metodologie di Smart Lighting alle soluzioni per una mobilità sostenibile attraverso la creazione di reti e l’uso di fonti rinnovabili, sino al co-housing, un nuovo modo di pensare la propria modalità di fruizione degli spazi abitativi.

“E’ proprio con l’obiettivo di fondere cultura ambientale e tecnologia per ricreare un’architettura che garantisca dignità, qualità e performance nel rispetto dell’ambiente che nasce ‘Building green futures’ – spiega Mario Cucinella, architetto di fama internazionale tra i relatori di Working with Nature – La nostra sfida è quella di integrare architettura sostenibile e energie rinnovabili, reinventando l’ambiente costruito perche’ questo diventi soluzione, e non ostacolo, ai problemi energetici e di gestione delle risorse naturali”.

L’evento Expoedilizia è stato inoltre un’occasione importante per fare il punto della situazione sul tema delle certificazioni energetiche, uno degli argomenti di maggiore discussione e contrasto degli ultimi mesi. Sono stati gli stessi rappresentati del sindacato degli architetti, Federarchitetti Roma, ad intervenire durante la kermesse romana, denunciando la mancanza di un controllo certo sugli attestati di certificazione e sulle figure professionali abilitate al rilascio della documentazione, ed evidenziando l’esistenza di un mercato parallelo “low cost” di scarsa qualità, che sottrae ai professionisti del settore una consistente fetta di mercato ed impedisce la corretta valutazione del patrimonio edilizio.

“Eppure – ha sottolineato Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma – sul web si vendono certificati energetici per pochi euro, che, per giunta, non sono neanche compilati a norma di legge. Questo perché gli stessi certificati sono redatti da improvvisatori, non da tecnici abilitati. Addirittura, c’è chi si limita a chiedere una sommaria descrizione della casa per mail. In questo modo – ha concluso – gli attestati risultano del tutto privi delle necessarie indicazioni tecniche per l’utente finale”.

E’ nell’ACE, infatti, che il professionista deve indicare su quali elementi dell’immobile agire per migliorarne l’efficienza energetica, spiegando la convenienza  degli interventi e calcolando l’effettivo recupero dell’investimento. Ciò con l’obiettivo di usufruire della detrazione fiscale del 55% in caso di ristrutturazione dell’immobile finalizzata al risparmio energetico. La Federearchitetti, ha concluso lanciando un appello alle Regioni, per verificare la veridicità delle documentazioni, intervenendo contro i “falsi” certificatori.

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