(Rinnovabili.it) -L’Expo 2015 di Milano sarà un “volano di crescita per il Paese”. Un’opportunità unica e irripetibile per rilanciare l’economia, accrescere la credibilità, valorizzare conoscenze e competenze della ricerca scientifica italiana, la bellezza dei luoghi, le tradizioni. E dovrà rappresentare anche una grande occasione di crescita culturale, tecnologica, formativa per il Paese. Un “ricostituente”, insomma, capace di innescare un nuovo “Rinascimento” – per dirla con le parole di Luigi Nicolais, Presidente del CNR, che ha ospitato la presentazione del progetto interdipartimentale Padiglione Italia – CNR, “Vivaio Ricerca”, nella sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Roma. Ventiquattro eventi organizzati come progetti esecutivi, da realizzare con caratteristiche innovative, per “mostrare i risultati e le frontiere delle conoscenze e di raccontarlo in modo intellegibile a tutti i cittadini e ai non addetti ai lavori”, ha detto Nicolais, “comunicando lo sviluppo lungo tre pilastri delle attività di ricerca: Il cibo e l’uomo, Cibo e produttività, Cibo e tecnologie di trasformazione, coordinate dal Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR, Francesco Loreto”.
C’era tutto l’orgoglio e la determinazione di un Paese che avrà i riflettori di tutto il mondo accesi, per sei mesi, nelle parole dei Ministri delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. Intervenendo alla presentazione – cui ha partecipato anche il Presidente di Expo, Diana Bracco, il Direttore del Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del CNR, Francesco Loreto e il responsabile delle relazioni Istituzionali di Expo, Alberto Mina – hanno sottolineato la valenza ineguagliabile di un evento che dovrà racchiudere il germoglio di un’Italia che riparte.
Per il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, Vivaio Ricerca – il progetto fra CNR e Padiglione Italia – “aiuta a disvelare la forza del titolo Nutrire il pianeta, energia per la vita. Alcuni di noi – ha proseguito il Ministro – hanno passato anni, mesi a lottare per dimostrare che al di là dei cantieri, dei lavori, dei padiglioni, delle strutture fisiche, accanto a questo c’è anche la potenza dei contenuti dell’Esposizione universale. L’Italia – ha detto – ha azzeccato il tema. Sette- otto anni fa si è avuta la lungimiranza di immaginare un’esposizione universale su un tema, mai così centrale per lo scenario globale: un grande tema che già oggi influenza le relazioni internazionali e continuerà a farlo in futuro”. La data del 7 febbraio a Milano, che il ministro cita simbolicamente, con l’appuntamento dell’Expo delle idee “segna un po’ – ha spiegato Martina – il punto di svolta che vorremmo proporre al Paese, e che vorremmo che il Paese interpretasse coralmente”. Un Paese chiamato ad acquisire la consapevolezza che “attorno al tema dell’Expo, l’Italia ha delle cose da dire, da presentare. Può realizzare un apporto forte con i nuovi soggetti oltre confine, ha delle originalità da esprimere”.
Ne è una dimostrazione il progetto Vivaio Ricerca, che esprime “traguardi di competenze, di conoscenze, di avanzamento che possono fare la differenza per il posizionamento del nostro Paese su vasta scala nei prossimi anni”. “Credo che la tappa espositiva di Milano debba essere vissuta da ciascuno di noi come un approdo fondamentale nel disegno complessivo della strategia italiana per il riposizionamento da qui ai prossimi anni. Bisogna fare di Expo una leva per aiutare il Paese”, nella consapevolezza che, in quella che sarà “una partita straordinaria, interessantissima”, occorre già pensare a come capitalizzare i risultati del dopo EXPO. “L’Expo – ha concluso il Ministro – ha un’anima: le linee, le parole fondamentali, i percorsi che Padiglione Italia ha proposto con quattro grandi chiavi di lettura, fra le quali figura anche il saper fare legato alla ricerca, che è il terreno fondamentale del confronto, mi fanno ritenere che abbiamo preparato bene questa occasione. Per questo, chiederei a tutti, a poche settimane dall’apertura, di darci una mano. Qui, l’operazione si fa insieme se ognuno fa la propria parte”.
Un punto di vista condiviso con il Commissario generale di Padiglione Italia e Presidente di Expo, Diana Bracco: “Expo vince solo se c’è dietro un grande lavoro di squadra, che il Governo sta incentivando”, ha detto il Presidente dell’Esposizione universale, sottolineando che “il tema dell’innovazione connessa allo sviluppo deve diventare assolutamente un tema popolare”. Quanto ai temi del Padiglione Italia, “sono un avvicinamento alla grande giornata del 7 febbraio, in cui si discuterà per avere una Carta di Milano, alla quale l’Italia parteciperà con gli importanti contributi sulla nutraceutica, un settore nel quale il nostro Paese eccelle, con scoperte molto importanti nell’ottica della sostenibilità e del miglioramento dell’individuo. Tutto ciò – ha aggiunto Bracco – sarà l’eredità dell’Expo 2015 e sarà un’ulteriore base per lo sviluppo in Italia”.
Per il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, l’opportunità irripetibile dell’Expo, oltre a riverberarsi, nell’immediato, nel sistema della formazione – due milioni di studenti da tutti Italia visiteranno in maniera organizzata, strutturata e consapevole l’Esposizione – comporterà, per il mondo della ricerca e dell’istruzione scolastica, grandi responsabilità nel “dopo Expo”, alla luce delle scelte strategiche che il Ministro si appresta a fare. “Il mondo della ricerca – ha spiegato Giannini – dovrà concentrasi su due priorità. La prima, consisterà nell’evidenziare quali impegni sarà in grado di assumersi al termine dell’Esposizione, anche alla luce del nuovo Piano Nazionale della Ricerca, strumento strategico, in fase di preparazione, che sarà inscritto in una cornice internazionale, e conterrà un’agenda gerarchicamente ordinata nella quale l’Agroalimentare sarà ai primi posti”. La seconda priorità, consisterà nell’aspettativa europea di un’azione promotrice dell’Italia “verso un grande progetto scientifico internazionale che abbia come elementi fondanti acqua e il cibo, con il coinvolgimento più ampio di tutti gli attori scientifici. Il progetto – ha spiegato il Ministro – il cui acronimo è P.R.I.M.A – Partnership in Research and Innovation in Mediterranean Area, ha già trovato 14 paesi dell’Unione pronti non soltanto ad essere coinvolti direttamente, ma anche a cofinanziarlo”. Infine, ha concluso Giannini, il dopo Expo avrà un impatto anche nel mondo della formazione, dove saremo impegnati, insieme al Ministro della Salute e al Ministro delle politiche agricole, in un progetto di educazione alla salute, nelle scuole.