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Eni Award, vince la sostenibilità energetica

Il Premio ''Energie rinnovabili e non convenzionali'' è stato conferito ex aequo al professoressa Frances Arnold del California Institute of Technology, e al professore James Liao della University of California

Eni Award, vince la sostenibilità energetica(Rinnovabili.it) – La ricerca scientifica merita di essere premiata soprattutto se ha fornito un contributo decisivo per migliorare l’utilizzo delle fonti energetiche. Ne è fortemente convinta Eni che dal 2007 assegna a ricercatori e scienziati nazionali e internazionali gli speciali riconoscimenti dell’Eni Award.

Il premio giunto quest’anno alla sesta edizione individua alcune delle migliori leve scientifiche in tema di sostenibilità a cominciare dal lavoro svolto Philip G. Jessop, professore di Chimica Inorganica e Canada Research Chair in Green Chemistry presso il dipartimento di Chimica della Queen’s University a Kingston (Ontario).

Jessop ha ottenuto il  riconoscimento per la sezione upstream grazie alla scoperta di come modificare a comando le proprietà di solventi  “intelligenti” , tramite composti chimici che funzionano da interruttori. “In tal modo – spiega Eni –  è possibile  separare petrolio e acqua e quindi purificare acque contaminate da idrocarburi senza l’utilizzo di solventi organici, consentendo quindi di ottenere significativi miglioramenti in campo ambientale”.

 

E tra i premi più interessanti c’è anche quello per la sezione Energie rinnovabili e non convenzionali, andato, ex aequo, a Frances Arnold, professoressa di ingegneria chimica, biochimica e bioingegneria presso il California Institute of Technology, e a James Liao, direttore del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Biomolecolare presso la University of California. A convincere la Commissione scientifica nel primo caso è stato il metodo innovativo messo a punto dalla professoressa Arnold, insieme ai suoi collaboratori, per ottenere i biocatalizzatori per la produzione ad alta selettività, di combustibili e prodotti chimici a partire da biomasse. Nel secondo caso invece il professor Liao ha selezionato ceppi batterici modificati in grado di trasformare biomasse lignocellulosiche, proteine di scarto e anidride carbonica in composti chimici di valore e combustibili.