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EnergyThink: la rivoluzione energetica come un’arma a doppio taglio?

Legambiente ed Eni hanno supportato la Conferenza durante la quale è stato messo in evidenzia il ruolo fondamentale dell'energia nell'evoluzione delle nazioni

(Rinnovabili.it) – Si è svolta ieri a Venezia la Conferenza promossa da Eni e Legambiente EnergyThink. Giunta alla quarta edizione la manifestazione coincide in questo 2012 con l’Anno internazionale dell’Energia Sostenibile per Tutti indetto dall’Onu per ricordare l’importanza dell’energia nella vita quotidiana e nell’economia dei popoli e delle nazioni.

Sottolineando che gran parte della popolazione mondiale ancora oggi non ha accesso all’energia elettrica, per un totale di 1,3 miliardi di persone che abitano Africa, Bangladesh, India e Pakistan è stato anche ammesso che circa 2,3 miliardi di persone non usufruiscono di strutture igieniche per cucinare in maniera sana. Senza elettricità anche la conservazione dei cibi è più complessa come pure le normali attività, ad esempio di lettura e studio, dopo il tramonto.

“Stiamo vivendo anche una fase di rivoluzione energetica, che porterà grandi cambiamenti sociali e organizzativi, come la storia ci insegna è avvenuto in periodi simili all’attuale”, ha ricordato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente.

Ma la risoluzione del problema energetico appare a molti come un’arma a doppio taglio: in un momento storico in cui si cerca di ridurre i consumi e aumentare l’efficienza energetica dare ad ognuno la possibilità di utilizzare l’energia potrebbe portare ad un sostanziale aumento delle emissioni di anidride carbonica. Ma di contro l’affermazione del direttore degli studi economici dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), Fatih Birol, che ha dichiarato “È un falso problema. Non si tratta di portare di colpo queste popolazioni a uno stile di vita occidentale ma di consentire un livello minimo di energia tale da farle uscire dall’indigenza: dato che i loro consumi sarebbero bassissimi, le emissioni globali aumenterebbero soltanto dello 0,6%” ha specificato. La soluzione quindi potrebbe risiedere nelle energie rinnovabili, che pur dando alle popolazioni l’energia necessaria ad alimentare mezzi di sussistenza basilari come lampade e frigoriferi contribuirebbero ad aumentare il benessere senza danneggiare ambiente ed atmosfera.