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Enea: la ricerca energetica italiana scollegata dall’industria

Lelli: “Solo il rafforzamento del sistema della ricerca e la sua armonizzazione con il tessuto industriale possono consentire alla green economy di affermarsi in Italia”

ricerca energetica(Rinnovabili.it) – In che direzione sta andando la ricerca energetica italiana? Quali ostacoli e quali prospettive si trova oggi di fronte? A queste ed altre domande ha cercato di rispondere il convegno organizzato ieri dall’Enea, presentando non solo lo stato dell’arte del settore, ma anche il proprio impegno nei confronti dell’innovazione tecnologica del sistema industriale dedicato alla produzione energetica. “Conoscere a fondo i meccanismi che regolano il Sistema della ricerca energetica in Italia – ha commentato Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA in apertura del convegno – è fondamentale per la pianificazione di politiche energetiche di lungo periodo, che in linea con le direttive europee, si pongano l’obiettivo di rilanciare gli investimenti nel settore della produzione di energia con tecnologie innovative che permettano di ridurre le emissioni di CO2”.

 

Il più grande freno al comparto è oggi rappresentato dal gap ideologico che divide la ricerca dallo sviluppo industriale. “L’Italia è tradizionalmente uno dei Paesi più dinamici nel campo della ricerca energetica, ma il trasferimento dei risultati di tali attività al sistema produttivo viene ostacolato dalla propensione a considerare la ricerca come scollegata rispetto allo sviluppo industriale”, spiega Lelli evidenziando come tale tendenza costituisca un vero e proprio freno al sistema dell’innovazione italiano come dimostra peraltro la “ritrosia” degli investitori in questo comparto. “Solo il rafforzamento del sistema della ricerca e la sua armonizzazione con il tessuto industriale possono consentire alla green economy di affermarsi in Italia, anche grazie agli strumenti operativi e legislativi della Strategia Energetica Nazionale”, conclude il Commissario Enea.