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L’emergenza clima e le città resilienti del 21° secolo

Si terrà il 17 e 18 settembre la XVII Assemblea del Coordinamento delle Agende 21. All'ordine del giorno, le risposte delle comunità ai cambiamenti climatici

L'emergenza clima e le città resilienti del 21° secolo

 

(Rinnovabili.it) – Mentre i grandi del pianeta decidono quanto impegno vogliono mettere sul tavolo per combattere il riscaldamento globale, c’è chi si sta già organizzando per rispondere alle sfide climatiche già in atto. Parliamo di quelle regioni ed enti locali e territoriali che, ormai da temp, hanno deciso di aderire ad Agenda 21, un ampio e articolato “programma di azione” scaturito dalla Conferenza ONU di Rio de Janeiro (nel 1992). Il Coordinamento delle Agende 21 italiane si è dato appuntamento a Desenzano del Garda per i prossimi 17 e 18 settembre 2015. Nel frenetico count down verso la COP 21 di Parigi, l’appuntamento costituirà non solo un’importante tappa nel lungo processo di dibattito sul climate change, ma anche un occasione di confronto su un tema urgente: la capacità di rispondere dei “piccoli” ai mutamenti del clima già in atto.

 

“Città resilienti nel 21° secolo” è dunque il tema dell’Assemblea del Coordinamento delle Agende 21 locali che si articolerà in due giornate di convegni, tavole rotonde e seminari. A confronto esponenti nazionali e internazionali provenienti dal mondo delle istituzioni, della scienza, della società civile organizzata, oltre naturalmente ai massimi rappresentanti di Agenda 21. «Abbiamo voluto essere in linea con la conferenza di Parigi – afferma Rossella Zardo, presidente del Coordinamento Agende 21 – e per questo il filo conduttore della nostra Assemblea sarà proprio l’emergenza climatica e la capacità di risposta e di reazione ad essa da parte delle nostre comunità locali».

 

Anche l’Italia, infatti, non resta indenne dalle conseguenze dei mutamenti climatici che in questi ultimi anni stanno mettendo a dura prova tante città, ponendoci di fronte all’urgenza di linee di intervento nuove e adeguate. Per questo le città sono chiamate a diventare “resilienti”, ossia sistemi urbani che – oltre ad adeguarsi ai cambiamenti climatici (in particolare al riscaldamento globale) – sanno modificarsi sviluppando capacità di costruire risposte sociali, economiche e ambientali strutturate. Si tratta di intervenire sui modelli di programmazione, organizzazione e di gestione: perché non c’è sostenibilità se non c’è resilienza.