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La pagella ecologica dei candidati italiani alle elezioni europee 2024

Elezioni europee 2024: la pagella ecologica degli eurodeputati italiani
via depositphotos.com

In Italia si vota l’8 e 9 giugno per le elezioni europee 2024

“Irresponsabili” che hanno ripetutamente votato misure “contrarie a ogni logica di rispetto dei cittadini, della loro salute e della protezione ambientale”. Gli eurodeputati italiani dei partiti di governo sono tra i peggiori in Europa insieme a polacchi, ungheresi e spagnoli. È la pagella ‘ecologica’ stilata dalla ong BLOOM per ciascun singolo deputato del parlamento europeo nell’ultima legislatura, basata sull’analisi di 150 votazioni sui 5 anni e pubblicata a pochi giorni dalle elezioni europee 2024 dell’8 e 9 giugno.

Vedi i punteggi di tutti gli eurodeputati italiani qui.

Elezioni europee 2024: la posta in gioco

La fotografia degli orientamenti degli italiani a Bruxelles e Strasburgo restituisce tre grandi blocchi di partiti. Da un lato i “vandali”, tra cui rientrano – con i punteggi più bassi tra tutti i Ventisette – gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. All’estremo opposto quelli che BLOOM battezza “costruttori”, in cui rientrano a pieni voti o quasi Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle, e più distanziato il PD. Al centro, tra gli “ipocriti”, Italia Viva e Azione.

“Votare per i partiti responsabili e impegnati per il pianeta non vuol dire solamente fare blocco contro l’irresponsabilità ecologica della destra”, afferma l’ong. Votare questi partiti alle elezioni europee 2024 “vuol dire avere anche la forza politica al Parlamento europeo per ottenere dei grandi, fondamentali progressi per il nostro continente e il resto del mondo”.

La pagella ecologica della destra e estrema destra italiane

BLOOM ha passato ai raggi x la performance di ogni singolo deputato europeo, mettendo a disposizione i risultati in un sito interattivo dove è possibile verificare le posizioni e come ha votato in passato il deputato. Molti dei quali sono candidati anche alle elezioni europee 2024. Quattro gli ambiti di policy considerati: lotta ai cambiamenti climatici, difesa della biodiversità, protezione dei mari e giustizia ambientale.

Gli eurodeputati della destra italiana “hanno mostrato di essere sordi alla scienza e opposti alla protezione della salute dei cittadini, dei lavoratori e del pianeta”, attacca BLOOM. Ad esempio, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato per mantenere in uso alcuni pesticidi potenzialmente cancerogeni, contro la difesa dei mari e contro la tutela del lavoro dei pescatori artigiani.

Tra i big spiccano, in negativo, l’attuale ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) e il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia), fino al 2022 impegnati a Bruxelles. La loro pagella arriva, rispettivamente, a 2,3 e 1,6 punti su un totale di 20. Fanno male anche gli italiani che guidano i gruppi di estrema destra ID e di destra conservatrice ECR al PE: Marco Zanni (Lega) totalizza 2,1/20, mentre Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia) arriva a 2,4/20.

Il no a misure pro ambiente e clima non è arrivato solo su provvedimenti puntuali, ma anche sull’inclusione di principi generali nella legislazione UE. “Gli europarlamentari dei partiti di destra si sono opposti a più riprese alla richiesta di includere nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea il diritto per tutti i cittadini dell’UE ad avere accesso ad ‘un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile e a un clima stabile’”, denuncia l’ong.

Un’alternativa alla destra?

C’è un abisso tra i punteggi delle destre e quelli degli eurodeputati italiani di altri partiti. Anche quelli che aderiscono a Renew, il gruppo dei liberali dove trovano casa sia Italia Viva che Azione. Carlo Calenda, ad esempio, arriva a 14,5 punti su 20 e in generale tutti i punteggi di questi parlamentari “non sono negativi”. Ma restano sbavature, sottolinea BLOOM, visto che “i membri di questi due partiti abbiano spesso votato per sabotare alcuni degli articoli più importanti e ambiziosi dei regolamenti europei”.

Fa leggermente meglio il PD, che peraltro portava al PE la seconda delegazione più corposa nel gruppo S&D dopo quella spagnola e aveva quindi un peso specifico alto. “Alcuni dei loro deputati hanno ottenuto dei voti molto elevati, come Daniela Rondinelli (con 17,5/20), candidata oggi nella circoscrizione Centro. Brando Benifei, presidente della delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo e oggi candidato nella circoscrizione Nord-Ovest, ha ottenuto un buon 15,6/20”, calcola l’ong.

Quasi pieni voti si aggiudicano invece M5S e AVS, praticamente sempre sopra i 19 punti su 20. I pentastellati – che non aderivano ad alcun gruppo al PE, quindi potevano votare in modo più autonomo – hanno mostrato una performance ecologica “eccellente”. Mentre Europa Verde, che portava al PE la sola Eleonora Evi (oggi candidata tra le fila del PD), è il migliore in assoluto con 19,8 punti su 20.

“Tra i candidati di AVS alle elezioni di giugno ritroviamo tra gli altri Rosa d’Amato (che oggi siede come deputato indipendente nel gruppo dei Greens e che ha ottenuto un eccezionale 19,7/20) o l’eurodeputato uscente Massimiliano Smeriglio, ex-membro del Partito Democratico, che si è aggiudicato un voto di 16,6/20”, conclude BLOOM.

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