(Rinnovabili.it) – Fiat panis.Pane per tutti (sia pane, letteralmente). Nel logo FAO, a corollario della spiga di grano, è inscritta la sfida del pianeta. Oggi più che mai. Ma si può pensare di garantire cibo per tutti partendo dalle montagne? Un nuovo modo di pensare l’economia all’interno di sistemi sostenibili testimonia di sì. Ed anche importanti progetti di ricerca internazionali lo prospettano. E’ partito dalle sperimentazioni in montagna, attraverso nuovi modelli di sviluppo sostenibile, il dialogo costante inaugurato da Earth Day Italia insieme a FAO/Mountain Partnership e World Bank – Connect 4 Climate, con tutti gli attori delle economie a carattere collaborativo e sociale, che mette al centro uno strumento idoneo per consentire di individuare “territori intelligenti”, in grado di stimolare autonomamente un’azione sostenibile.
Da quando sono stati celebrati, nei giorni scorsi, nella sede FAO a Roma, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, i lavori del convegno “Territori intelligenti, opportunità di investimento sul futuro. Innovazione sociale, ambientale e finanziaria a confronto”, un percorso strutturato, finalizzato ad un obbiettivo ben preciso, si è aperto. Una nuova stagione, nella quale tutti i soggetti dell’economia finanziaria innovativa e sociale sono stati e sono chiamati a fornire un contributo di idee, risorse ed energie, per le più impegnative sfide ambientali, in vista dell’Expo 2015. Territori e soggetti coinvolti possono ora incontrarsi virtualmente, su uno spazio web appositamente creato, il “Forum Terra Italia”, su temi e progetti della sostenibilità ambientale. Ma anche, ragionare sulle forme di un capitalismo inclusivo capace di convogliare capitali privati “pazienti” (che non hanno fretta di realizzare profitti) su iniziative volte a produrre sviluppo economico e sostenibile per i territori italiani, come ha sottolineato il presidente di Earth Day Italia, Pierluigi Sassi. “Perché la speculazione sconsiderata di pochi non dilaghi, arrivando a sottrarre benessere e bellezza, non solo ai molti di questa generazione ma anche alle generazioni future, occorre un’azione incisiva dei decisori politici, occorre ripartire dai territori, alla base del modello socio – economico e capaci di condividere la tutela di un ecosistema, applicando le migliori innovazioni in campo sociale, ambientale e finanziario, valorizzandone l’innata “intelligenza”. Proprio come accade per i luoghi di montagna o le comunità rurali, che dimostrano una resilienza, di fronte alle difficoltà, superiore rispetto ai contesti urbani.
E se, da una parte, come ha spiegato Eduardo Rojas, vice Direttore Generale Fao e Commissario ONU per l’Expo 2015 “la gestione di risorse naturali come foreste e montagne è fondamentale non soltanto per proteggere il pianeta, ma per promuovere lo sviluppo e sostenere il benessere dell’umanità” perché “non ci può essere sviluppo se c’è malnutrizione, fame e insicurezza alimentare”, dall’altra è fondamentale condividere conoscenze ed esperienze, educando – da subito – , come ha ricordato Edo Ronchi, Presidente di Fondazione Sostenibile, le giovani generazioni. Attività, queste, che già da tempo vedono impegnate importanti realtà di ricerca italiane, e che Rinnovabili.it vuole contribuire a far conoscere. Come quelle, ad esempio, di sviluppo e divulgazione di progetti legati alla tutela delle risorse naturali, dell’ecosistema e della Biodiversità dei territori, che abbiamo scoperto – guarda caso! – partecipando ad un evento con i ragazzi di alcune scuole medie, sabato 7 giugno a Villa Torlonia, a Roma, nell’ambito della premiazione per i lavori del Progetto “Villa Torlonia, i colori della Biodiversità”: un progetto promosso dall’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL, e da Zetèma – Progetto Cultura, in partnership con il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’ambiente del CNR e la Joint Research Unit (piattaforma) Life Watch-Italia, a testimonianza che è da loro, dai giovani, che inizia il cambiamento.
“Sui temi della conservazione della tutela della biodiversità e sulla gestione del patrimonio forestale – spiega Giorgio Matteucci, Primo ricercatore del Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR, il più grande Ente di ricerca italiano ha già avviato importanti progetti e attività: l’infrastruttura Europea LifeWatch (e la sua componente italiana); la rete dei siti di ricerche ecologiche a lungo termine LTER-Italia, ed il progetto LIFE+ ManFor C.BD ( Managing forests for multiple purposes: carbon, biodiversity, and socio –economic wellbeing – Gestire le foreste con obiettivi multipli: carbonio, biodiversità e benessere socio-economico). Un progetto, quest’ultimo, in particolare sintonia con quanto è stato discusso nel Convegno promosso da Earth Day Italia. LIFE+ManFor C.BD è un progetto sulla gestione forestale sostenibile, coordinato dal CNR e supportato dal Corpo Forestale dello Stato che annovera, fra i partner, l’Università degli Studi del Molise, il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in agricoltura, le Regioni Veneto e Molise e lo Slovenian Forestry Institute. Propone metodi innovativi di gestione dei boschi, mettendoli a confronto, sul campo, con quelli tradizionali, attraverso attività sia di ricerca, sia dimostrative, svolte in dieci foreste campione, sette in Italia e tre in Slovenia.
Life + ManFor C.BD è un progetto a forte componente divulgativa. Si basa su nuovi indicatori che misurano sia la produttività, sia la capacità di immagazzinare carbonio, mitigando l’effetto serra, monitorando anche la capacità di favorire la biodiversità e di sviluppare gli aspetti socio-economici (ad esempio, il richiamo turistico e l’impatto occupazionale della filiera del legno). I risultati, la cui presentazione è prevista nel 2015, contribuiranno ad aggiornare i dati relativi ai principali indicatori pan-europei per la gestione forestale sostenibile, fornendo linee guida e “buone pratiche” ad uso della collettività.
LifeWatch è un’infrastruttura internazionale per fornire a ricercatori, decisori e alla collettività gli strumenti per lo studio e l’analisi dei dati di biodiversità a livello europeo e mondiale. La componente italiana Life-Watch-ITA è coordinata dal Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR. Infine, una parola sulla rete dei siti di ricerche ecologiche e sulla biodiversità a lungo termine: LTER-Italia, coordinata dal CNR, costituisce, con i dati delle sue ricerche, la materia prima di LifeWatch.