La rete di sentinelle marine sarà presentata al ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, il prossimo giovedì con un’esercitazione al largo di Civitavecchia
(Rinnovabili.it) – Rimozione degli inquinanti, bonifiche ambientali di aree marine e portuali, mappatura di relitti affondati. Questi sono solo alcuni dei compiti che svolgono ogni giorno le 35 navi della flotta Castalia, il consorzio composto armatori operanti nei vari porti nazionali e all’estero in attività antinquinamento e indagini marine. Questa rete di pronto intervento è ormai da anni al servizio del Ministero dell’Ambiente italiano che, con il coordinamento delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera, predispone tutti gli interventi in mare da affidare a queste sentinelle ambientali.
La rete è formata da 9 navi d’altura e da 26 navi costiere (più diversi battelli minori e di servizio) collocate nei principali porti italiani, negli scali a maggiore rischio di inquinamento e in prossimità delle zone di mare più delicate dal punto di vista ambientale, come le riserve e le aree protette. Ogni imbarcazione è specificatamente attrezzata per la tutela e salvaguardia del delicato ecosistema marino grazie a tecnologie come speciali radar per individuare le macchie di inquinante sulla superficie del mare, algoritmi di calcolo e modelli di diffusione delle sostanze, dispositivi di assorbimento.
La flotta sarà presentata al ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando il prossimo 9 agosto con un’esercitazione al largo di Civitavecchia in cui le navi Tito, Tirreno, Ecogiglio e Ievoleco simuleranno il controllo, l’isolamento e la raccolta di sostanze pericolose cadute in mare. Simulando la presenza di una macchia di inquinamento, le navi poseranno in mare le panne galleggianti per isolare e contenere l’inquinamento, mentre un battello skimmer raccoglierà dall’acqua l’inquinante caricandolo in alcune cisterne.