Il Milleproroghe è all'esame del Senato per la lettura finale, senza ulteriori modifiche. Ma desta perplessità l’adeguamento delle componenti tariffarie della bolletta elettrica ai danni di autoconsumo ed efficienza energetica
Il Ddl di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 30 dicembre 2015, n. 210, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative” (A.S. 2237), meglio noto come Milleproroghe, è stato approvato dalla Camera il 10 febbraio dopo la fiducia posta dal Governo ed è in dirittura d’arrivo. Il provvedimento ormai è all’esame del Senato per la lettura finale, senza ulteriori modifiche rispetto a quelle già introdotte dalle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio di Montecitorio.
Tra le disposizioni di competenza del ministero dello sviluppo economico inserite nel testo, ce ne è uno che desta parecchie perplessità. Parliamo dell’articolo che riporta l’adeguamento delle componenti tariffarie della bolletta elettrica ai danni di auto consumo ed efficienza energetica.
Così come annunciato della stessa Authority, il provvedimento modifica la struttura delle componenti tariffarie, vanificando il concetto di progressività della tariffa – più consumi e più paghi – con il quale venivano scoraggiati gli sprechi di energia e incentivati gli interventi nella direzione dell’efficienza e del risparmio. Tale provvedimento, se venisse definitivamente approvato in senato, penalizzerebbe i cittadini e le numerose imprese che hanno investito nella produzione e nell’autoconsumo di energia rinnovabile, favorendo i produttori e i distributori di energia elettrica da fonti fossili e conseguentemente “incentivando” le emissioni in atmosfera, causa principale dello smog e degli effetti del cambiamento climatico.
Durissimo il commento di Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente: “Le conseguenze di questo emendamento risultano assurde, perché si rendono meno convenienti gli interventi di efficienza energetica e di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, oltre a penalizzare le famiglie con un aumento delle bollette”
Ci si augura che il Governo faccia marcia indietro e si schieri con i reali settori produttivi del Paese per costruire un modello energetico efficiente e rinnovabile.