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Da CdM ok a intesa su chimica sostenibile

L’iniziativa ha lo scopo di promuovere la produzione di biocarburanti di 2° e 3° generazione contribuendo alla crescita di un’industria ecologica nazionale

(Rinnovabili.it) – Un accordo per inaugurare un preciso percorso verso un’industria ecologica nazionale. Questo quanto autorizzato oggi in Consiglio dei Ministri in riferimento alla stipula di un protocollo d’Intesa  per la realizzazione d’un progetto di chimica verde. L’iniziativa mira a spingere alcuni tasti fondamentali nel settore promuovendo la produzione di biocarburanti di 2° e 3° generazione progetti da fonti rinnovabili. “Si tratta  – si legge nella stampa del consiglio – di progetti coerenti sia con le politiche dell’Unione Europea, che con la direttiva EU 28/2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili – adottata dall’Italia – che prevede un obbligo di immissione in consumo di miscele di carburanti contenenti il 10% di biocomponenti entro il 2020, sia con la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN), che ha impresso una forte spinta alla diffusione dei biocarburanti al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione di lungo periodo”.

 

A siglare il patto sono stati la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il Ministro della Coesione territoriale e il Gruppo Mossi & Ghisolfi SpA; le parti auspicano di dare avvia ad un comparto nazionale verde che conservi e aumenti il vantaggio competitivo della tecnologia e della ricerca italiane nel settore dei biocombustibili e dei prodotti biochimici. “L’attuazione del Protocollo, velocizzando i necessari procedimenti autorizzativi e favorendo la collaborazione tra amministrazioni e impresa, consentirà lo smobilizzo di ingenti investimenti privati, italiani e internazionali, volti alla realizzazione di siti produttivi ecocompatibili e di un’intensa attività di ricerca e di sviluppo tecnologico, in simbiosi con il sistema pubblico di alta formazione”.