Tutti i dati di Mission 1.5 saranno analizzati e consegnati ai governi per spronarli sull’azione climatica
(Rinnovabili.it) – Chi ha detto che lotta al cambiamento climatico non debba essere anche divertente? Nasce da un’idea dell’United Nations development programme (Undp), Mission 1.5, gioco online per avvicinare i cittadini all’azione politica sul clima. Creato assieme a ricercatori, sondaggisti e sviluppatori di videogiochi, Mission 1.5 nasce con l’obiettivo di informare ed educare il pubblico coinvolgendolo attivamente nella ricerca di possibili soluzioni. L’intento è quello di di connettere milioni di persone con i loro governi per favorire “una innovativa discussione a doppio senso sulle soluzioni alla crisi climatica”.
Il sondaggio, descritto dall’Onu come un “approccio di marketing innovativo” sarà sottoposto al pubblico tramite pubblicità su alcuni dei videogiochi più famosi al mondo.
I giocatori avranno quindi la possibilità di assumere il ruolo di “responsabili delle politiche climatiche” proponendo decisioni per mantenere l’aumento di temperatura globale entro 1,5 gradi (obiettivo dell’Accordo di Parigi). Un po’ come in un gioco di ruolo manageriale, si potranno per esempio costruire centrali solari e pale eoliche, promuovere la vendita di prodotti biologici e rispettosi dell’ambiente, oppure varare piani urbanistici per la progettazione di edifici ed infrastrutture green, ma anche costruire gasdotti e fabbriche. Successivamente, i videogiocatori saranno chiamati a votare sulle principali azioni per il clima che vorrebbero vedere adottate: i dati saranno quindi analizzati e consegnati ai governi.
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Il videogioco è già disponibile nelle 6 lingue (inglese, francese, spagnolo, cinese mandarino, russo e arabo) a cui se ne aggiungeranno presto altre ed è stato testato nel settembre 2019 e registrando oltre 1,25 milioni di voti.
“Insieme a partner del settore privato e pubblico – ha dichiarato l’amministratore dell’Undp Achim Steiner presentando l’iniziativa – con questa campagna abbiamo la capacità di connettere milioni di persone con i loro governi in una innovativa discussione a doppio senso sulle soluzioni alla crisi climatica e di aumentare l’ambizione in vista dei climate talks della COP26 a Glasgow che si terranno entro la fine dell’anno”.
Il nome Mission 1.5 è ovviamente riferito allo sforzo collettivo concordato dai leader mondiali nel 2015 alla COP Unfccc di Parigi per limitare l’aumento della temperatura. Accanto a quella dei governanti, troppe volte “silenziata” si aggiungerà pertanto la voce dei cittadini di tutto il mondo, ancora una volta chiamati a lavorare, insieme, per scongiurare la crisi.
“Le persone spesso si sentono disconnesse dai leader che devono prendere decisioni urgenti sulla crisi climatica. Mission 1.5 – ha concluso Cassie Flynn, consulente dell’Undp per i cambiamenti climatici – è un modo per aiutare le persone a comprendere le soluzioni climatiche e far sentire la loro voce. Per molti versi, è un voto popolare sul clima”.
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