(Rinnovabili.it) – Ha preso il via in Corea la nuova edizione del Congresso IUCN, l’Unione mondiale per la conservazione della natura, che si svolgerà fino al 15 settembre. Alla presenza di circa 8000 partecipanti si discuterà di energia, clima, innalzamento della temperatura globale, sviluppo sostenibile sia economico che ambientale cercando di formulare soluzioni di gestione alternativa dei piani. L’apertura delle sezioni è stata commentata da Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente, che fa parte del comitato.
“Dalla buona conservazione del Pianeta dipendono i servizi vitali alla nostra stessa sopravvivenza. L’acqua, l’aria, il cibo e le materie prime che la natura ci offre sono, infatti, strettamente legati allo stato di salute dell’ambiente. Ma poco e nulla è stato fatto per fermare la perdita di biodiversità, che prosegue a ritmi allarmanti, con conseguenze gravi anche dal punto di vista economico. Non intervenire subito potrebbe costarci addirittura il 7% del PIL globale entro il 2050” ha argomentato Nicoletti.
Tra i primi eventi la presentazione del report “Pianeta protetto” che riassume l’attuale situazione delle aree protette del pianeta ricordando l’importanza e il ruolo fondamentale di tali territori in funzione della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, della conservazione delle specie viventi e del sostentamento delle popolazioni. “Le aree protette sono i luoghi che più di altri hanno la capacità, non solo di conservare la nostra preziosa biodiversità, ma anche di fornire i servizi ecosistemici fondamentali per il nostro benessere – prosegue Antonio Nicoletti -. Questo Report conferma la priorità, anche a livello mondiale, di aumentare la superficie di aree protette, così come deciso 2 anni fa durante il vertice Onu di Nagoya. In quell’occasione era stato identificato come obiettivo prioritario proteggere entro il 2020 il 17% delle aree terrestri e delle acque interne, e il 10% delle aree marine e costiere”. “L’elaborazione e la messa in pratica di una buona governance ambientale non può infatti prescindere dal coinvolgimento e dalla collaborazione di tutti i segmenti della società – conclude ì Nicoletti –. Uno dei temi centrali del congresso sarà quello della green economy: l’IUCN, infatti, intende mettere in cima all’agenda internazionale l’importanza di orientarsi verso forme più sostenibili di sviluppo economico. Scommettere su innovazione e sostenibilità è la chiave, anche nel nostro Paese, per uscire dalla crisi ed avere ecosistemi ed economie sane”.