(Rinnovabili.it) – Dopo 13 giorni di negoziati, la 21esima conferenza sul clima delle Nazioni Unite (COP 21) ottiene un risultato che la maggior parte dei media internazionali ha già definito “storico”.
“L’inizio della fine dei combustibili fossili”. I 195 stati presenti alla conferenza hanno infatti votato ed adottato il testo dell’accordo, impegnandosi così a partecipare ad un progetto di riconversione globale verso fonti di energia rinnovabile. Laurent Fabius, presidente della Cop 21, ha definito il testo “giusto, duraturo e bilanciato… necessario per il mondo intero e per ciascuno dei nostri paesi. Aiuterà gli stati insulari a tutelarsi davanti all’avanzare dei mari che minacciano le loro coste; darà mezzi finanziari all’Africa, sosterrà l’America Latina nella protezione delle sue foreste e appoggerà i produttori di petrolio nella diversificazione della loro produzione energetica. Questo testo sarà al servizio delle grandi cause: sicurezza alimentare, lotta alla povertà, diritti essenziali e alla fine dei conti, la pace. Siamo arrivati alla fine di un percorso ma anche all’inizio di un altro. Il mondo trattiene il fiato e conta su tutti noi”
Il punto chiave dell’accordo riguarda l’obiettivo di “Limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi entro il 2020, forse fino agli 1,5 gradi. Questo consentirebbe di limitare significativamente i rischi e gli impatti del riscaldamento” così come dichiarato dallo stesso Fabius. Gli altri due aspetti fondamentali sono lo stanziamento di 100 miliardi di dollari da destinare ai paesi in via di sviluppo ed un controllo stringente sulle emissioni nocive: ogni 5 anni saranno revisionati i piani per il taglio dei gas serra.
Non siamo così ingenui da pensare che questa conferenza porterà alla risoluzione di tutti i problemi che affliggono il pianeta a causa di anni si scelte egoistiche e miopi. Ma siamo fortemente convinti che sia un momento importante nella storia, perché segna la direzione verso la quale ormai tutte le istituzioni, nonostante il processo frenante di molte lobby, vorranno e dovranno dirigersi, verso quel rispetto nei confronti della nostra Terra che per molto tempo gli è stato negato.
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