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Aspettando gli Stati Generali della Green Economy

(Rinnovabili.it) – Dalla Conferenza programmatica sulla mobilità sostenibile, evento preliminare in attesa degli Stati Generali della Green Economy, arrivano i primi risultati in tema di mobilità sostenibile. L’evento è stato infatti l’occasione per redigere un decalogo, utile per vincere traffico e inquinamento, redatto dopo aver affrontato una serie di capitoli dando priorità a trasporto pubblico, mobilitá dolce, veicoli a basse emissioni, biocarburanti di seconda generazione, nuove tecnologie di gestione della mobilità, telelavoro, trasporto marittimo a basse emissioni.

Dopo un’analisi dei dati relativi alla situazione della sostenibilità in Italia, infatti, l’Italia figura come il primo paese europeo per numero di veicoli per abitanti, fatta eccezione per il Lussemburgo. Ad aggravare il quadro anche le basse percentuali del trasporto merci su ferrovia, con percentuali basse per il trasporto pubblico, altamente inquinanete e responsabile di un quarto delle emissioni inquinanti totali e del 33% dei consumi finali di energia, e con una mobilità ciclo-pedonale sotto la media europea.

L’Italia – ha detto Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e coordinatore del gruppo di lavoro sulla mobilità – è il secondo paese manifatturiero europeo e possiede leader internazionali nel settore dell’automotive, della cantieristica navale, nel settore elettromeccanico e dell’automazione ma anche in settori minori come il trasporto a fune o le biciclette. Per ciascuno di questi settori esistono distretti produttivi, filiere, indotto, sapere tecnico, capitale umano. Una transizione verso il green transport, gestita con intelligenza, può rappresentare un’opportunità strategica per l’economia italiana”.

Nel decalogo, al primo posto la Diffusione di nuovi veicoli stradali a basse emissioni andando a migliorare sia le prestazioni dei veicoli tradizionali sia degli ibridi per raggiungere l’obiettivo italiano che punta ad un parco circolante con emissioni di CO2 pari a 130g/km entro il 2015. In seconda analisi lo Sviluppo di biocarburanti di seconda generazione, che non entrando in competizione con l’industria alimentare possono garantire la sostenibilità del prodotto senza minare la sicurezza nell’approvvigionamento di cibo. Al numero 3 il Trasporto marittimo a bassi consumi energetici: il settore marittimo merci è il secondo settore per t/km trasportate in Italia (23%) ed è secondo per emissioni di CO2 e consumi finali di energia. Il potenziale tecnologico e gestionale di miglioramento energetico del trasporto marittimo è dunque molto importante, e il target mira a raggiungere una riduzione del 35% dei consumi al 2030.

Importanti per la riduzione dell’inquinamento anche le ITS al servizio dei trasporti. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che l’ITS può ridurre del 40% le code, del 25% i tempi di percorrenza, del 10% il consumo di carburante e del 22% le emissioni di inquinanti. Un’altra metodologia di sicuro successo consiste nel puntare sull’incremento del trasporto pubblico e del trasporto privato condiviso come il car sharing e il bike sharing dando anche spazio, come riferito nel punto 6, alla diffusione della mobilità dolce e quindi all’incremento delle piste ciclabili.

Numero 7: Incremento del trasporto metropolitano e regionale su ferro attraverso un adeguato programma di sviluppo delle linee ferroviarie e delle stazioni seguito dalla crescita del trasporto merci ferroviario (punto 8).

Di sostegno ai progetti anche le Politiche insediative “passive”: the right business at the right place e ultima ma non meno importante considerazione l’incremento del Telelavoro in grado di ridurre drasticamente gli spostamenti necessari per raggiungere il posto di lavoro aumentando la redditività e diminuendo i costi e i consumi per i pendolari.

 

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