(Rinnovabili.it) – Una risorsa per proteggere le aree verdi italiane ed integrare nel loro spazio la tutela della biodiversità e lo sviluppo economico di un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente – è questo, in sintesi, lo scopo principale del “Marchio del Parco”, i cui benefici sono stati illustrati ieri a Milano, durante la presentazione della ricerca congiunta tra Regione Lombardia e Federparchi sui vari aspetti inerenti l’uso e la gestione dell’etichetta green nel settore agro-alimentare, turistico e dei servizi, con esempi positivi sia italiani che europei. In particolare, attraverso l’utilizzo del marchio, l’Ente Parco può concedere, attraverso specifiche convenzioni, l’uso del proprio nome e del proprio emblema a servizi e prodotti locali che presentino determinati prerequisiti di “sostenibilità” che soddisfino le finalità stesse della Riserva. Inoltre l’etichetta green, può essere uno strumento utile per favorire non solo lo sviluppo economico e sostenibile del Parco, ma anche per aiutare le Aree Verdi ad incidere in maniera positiva sul proprio territorio di competenza, promuovendo attività compatibili con la tutela dei beni ambientali. Proprio in quest’ottica, il workshop di ieri ha rappresentato un’occasione per la Regione Lombardia e la Federparchi di individuare nuove opportunità di sviluppo nell’utilizzo del Marchio del Parco – lo scorso febbraio ad es. sono state presentate le disposizioni per l’utilizzo dell’etichetta per le aziende agricole che operano nei territori delle aree protette – soprattutto in prospettiva dell’evento più importante che tra poco interesserà Milano: l’Expo Milano 2015.
“La scelta della Regione – ha spiegato durante il workshop, Alessandro Colucci (assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia) – è quella di valorizzare l’attività agricola nel suo complesso attraverso questo marchio”. “Potranno fruire del Marchio del Parco – ha dichiarato l’assessore – imprese agricole, aziende trasformatrici e altri esercizi dell’agroalimentare situate nelle aree protette, che costituiscono il 25% del territorio lombardo e la cui concessione – prosegue – sarà possibile dopo la valutazione di vari aspetti come la produzione di cibo, la creazione e manutenzione di ambienti agro-naturali, l’attività socio-culturale, la conservazione-aumento della biodiversità, l’applicazione di azioni volte al risparmio idrico, l’autosufficienza energetica e altre azioni finalizzate alla sostenibilità.” Secondo Colucci infine, “attraverso lo strumento del marchio dei parchi e la nuova legge sulle aree protette varata recentemente, la Regione Lombardia crea le basi per uno sviluppo sempre più verde, sostenibile anche economicamente, e attento alla biodiversità, che coniuga la tutela ambientale con le garanzie sulla tracciabilità dei prodotti per il cittadino-consumatore e la fruizione delle aree verdi lombarde”.