di Adolfo Palombo
E’ nato il comitato scientifico Industria, Mobilità e Trasporti di Rinnovabili.it.
Il comitato si propone di promuovere la diffusione delle conoscenze scientifiche in merito all’efficienza energetica e all’applicazione delle fonti energetiche rinnovabili nei settori strategici dell’industria, della mobilità e dei trasporti. È a tutti noto che questi settori sono oggi responsabili di cospicue emissioni di inquinanti di varia specie e natura e che già da alcuni anni sono disponibili standard e direttive concepiti per ridurne l’impatto sull’ambiente. Malgrado le azioni recentemente intraprese e le soluzioni tecnologiche già disponibili da implementate in modalità trasversale, nei suddetti ambiti c’è ancora molto da fare a cominciare dalla divulgazione delle buone pratiche e delle esperienze maturate di recente in alcuni contesti. Perseguire la sostenibilità e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, capisaldi della transizione energetica ed ecologica, nell’industria e nei trasporti porterà benefici che riguarderanno aspetti non solo energetici ed ambientali, ma anche economici e sociali, visti i costi che tali settori devono attualmente sostenere per i consumi energetici, visto il peso di tali costi nella bilancia dei pagamenti del nostro Paese verso l’Estero e, soprattutto, visto l’avverso impatto delle fonti energetiche fossili sulla salute.
Nell’industria sarà necessario supportare l’adozione e l’implementazione di nuove pratiche e processi green, l’ammodernamento degli impianti, l’uso di fonti energetiche alternative ed il recupero del calore di scarto dai processi produttivi. Sarà altresì necessario adottare tecnologie innovative per lo stoccaggio e la distribuzione in situ dell’energia. Inoltre, l’uso di materiali riciclati e/o ecocompatibili permetterà di ottenere prodotti carbon neutral. Per quanto riguarda le rinnovabili, oltre all’ormai consolidata applicazione del fotovoltaico, un’ulteriore possibile soluzione green riguarda i trattamenti termici necessari per alcune produzioni industriali. Queste ultime potranno essere ottenute sfruttando l’energia solare attraverso differenti tipologie di collettori solari termici di nuova generazione. Oggigiorno ne esistono anche per produrre energia termica ad elevata temperatura (come spesso l’industria richiede) e in alcune zone climatiche questi sistemi potrebbero, già da oggi, contribuire al disinquinamento diminuendo al contempo i costi d’esercizio di alcuni processi produttivi e la relativa dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.
Anche nell’ambito dei trasporti sono stati fatti di recente importanti passi in avanti in tema di sostenibilità ed efficienza energetica. Oltre ai veicoli elettrici, essenziali per la riduzione delle emissioni inquinanti nei centri urbani, vi sono alcune novità in campo navale e ferroviario che testimoniano una certa presa di coscienza in ottica green di molti progettisti, costruttori, ed operatori del trasporto e della logistica. Gli investimenti verso la transizione verde nel settore dei trasporti riguarderanno il rinnovo di molti sistemi e tecnologie non più al passo coi tempi, nonché la produzione e diffusione di combustibili alternativi e dell’idrogeno. Ad esempio, sulle moderne navi da crociera e sui grandi traghetti, molte utenze e apparecchiature per il risparmio energetico saranno azionate da fonti energetiche alternative, ovvero da recuperi di calore dai cascami termici dei motori a combustione oggi possibili anche a bassa temperatura.
Nel medio termine, al fine di ridurre le emissioni inquinanti, le grandi navi vivranno un periodo di transizione in cui saranno adottati combustibili meno inquinanti rispetto a quelli tradizionali, ad esempio alcune nuovissime navi sono già oggi equipaggiate con motori a LNG. Per il futuro, si prevede l’adozione di sistemi totalmente elettrici con alimentazione a batterie o idrogeno. Da questo punto di vista sono già stati realizzati diversi prototipi pioneristici ed esempi concreti che lasciano ben sperare. In ogni caso, i nostri porti saranno a breve dotati di banchine elettrificate per alimentare navi e traghetti durante il loro stazionamento (cold ironing). Nonostante i motori endotermici rimarranno spenti, contribuendo significativamente al disinquinamento degli scali marittimi e delle aree urbane limitrofe, è tuttavia chiaro che il processo virtuoso sarà completo solo quando l’energia elettrica fornita dalle banchine alle navi sarà totalmente prodotta da fonti rinnovabili.
Anche in campo ferroviario si è notato un recente fermento in tema di risparmio energetico e sostenibilità; un esempio è la presentazione, risalente ad alcuni mesi fa, del primo treno alimentato da celle a combustibile funzionanti a idrogeno. Per alcuni mezzi di trasporto l’idrogeno potrà essere una futura fonte d’energia pulita, avendo in generale un ruolo strategico nella transizione energetica e nella competitività economica del Paese, a patto che sia prodotto in quantità tali da soddisfare la richiesta globale senza impatto ambientale (idrogeno verde), e che si possa contare su un sistema efficiente di vettoriamento, stoccaggio e distribuzione.
Infine, va ricordato che nell’ambito della sostenibilità dei trasporti vanno incluse le relative infrastrutture, come aeroporti, stazioni ferroviarie e della metro, porti, autostrade, etc.. Spesso in quest’ambito la sostenibilità può essere ottenuta unicamente progettando in modo innovativo ed energeticamente efficiente il binomio mezzo-infrastruttura, ad esempio: nave-banchina elettrificata; veicolo elettrico-stazione di ricarica; etc.. Nello specifico, le stazioni di ricarica potranno anche essere utilizzate quali punti di cessione dell’energia. Infatti, le auto elettriche potranno essere impiegate, oltre che per la mobilità, quale sistema di accumulo energetico distribuito: l’energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, erogata a tali veicoli e stoccata su questi ultimi, potrà quindi essere in parte ceduta in rete per il dispacciamento (vehicle to grid) o verso differenti edifici ove l’auto staziona (vehicle to building), colmando eventuali deficit energetici e favorendo la flessibilità e il decongestionamento della rete elettrica nazionale.
Fino a poco tempo fa le infrastrutture per i trasporti e/o i relativi edifici erano concepiti e gestiti senza alcuna attenzione al risparmio energetico, mentre oggi si richiede che operino come sistemi ad energia zero, o addirittura quali infrastrutture capaci di esportare energia verso utenze limitrofe, grazie all’implementazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile nelle aree di loro pertinenza (tipicamente vaste e/o con ampi spazi all’aperto). Questo risultato sarà raggiunto solo adottando nuovi criteri progettuali e di gestione di tali sistemi. Esempi sono le infrastrutture aeroportuali ed alcuni tipi di stazioni ferroviarie, ove le richieste energetiche per il riscaldamento/raffrescamento, la ventilazione, l’illuminazione, le scale mobili, etc., sono tipicamente smisurate. In tali contesti, solo con l’implementazione di nuove tecnologie per massimizzare l’efficienza energetica del sistema edificio-impianto e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, si potranno ottenere minori costi d’esercizio, consumi energetici ridotti e, quindi, minori emissioni inquinanti. In Italia sono già presenti alcuni esempi in tal senso.
Per concludere, in molti casi le tecnologie e le strategie per la transizione verde nel mondo dell’industria, della mobilità e dei trasporti sono già disponibili o sono già in fase avanzata di sperimentazione, mentre per la relativa applicazione e diffusione è fortemente necessaria una presa di coscienza da parte di tutti e, in particolare, degli organi di governo che avranno il delicato compito di promuovere l’innovazione e la sostenibilità anche attraverso opportune azioni di sostegno economico e per lo snellimento delle procedure per l’attuazione della transizione energetica.
di Adolfo Palombo, Responsabile Comitato scientifico Industria, Mobilità e Trasporti