Riuniti a Bogotà, esperti provenienti da 11 Paesi riflettono sulle buone pratiche da incoraggiare per trasformare mucchi di cemento in città sostenibili
(Rinnovabili.it) – Vengono da 11 Paesi del mondo per riunirsi nella capitale della Colombia, Bogotà, e discutere le ricette per la conversione di un sempre maggior numero di nuclei urbani in vere e proprie città sostenibili. Sono esperti, ricercatori e professori che partecipano al primo Simposio internazionale di ecologia urbana e sull’integrazione della natura nelle metropoli dell’America Latina, sempre più invase dal cemento e prive di una pianificazione sostenibile sul lungo termine. L’incontro è organizzato da Istituto di ricerca Alexander von Humboldt, Società di ecologia urbana (Sure) ed EcoNat.
Tenuto conto di questa tendenza è indispensabile diffondere una cultura «eco-urbana», che comincia ad emergere in America Latina anche se «la tendenza principale rimane quella di costruire le città con molto cemento, strutture rigide e poco adatte al cambiamento climatico», ha detto Andrade.
La professoressa Cecilia Herzog, della Pontificia Università di Rio del Janeiro, si è rammaricata del fatto che la metropoli che ospiterà le Olimpiadi 2016 non ha una programmazione eco-urbanistica. Le autorità dimostrano scarsa iniziativa nel far partire programmi capaci di integrare infrastrutture verdi nel processo di urbanizzazione.
L’agronoma argentina Ana Faggi ha sostenuto che un altro approccio che può contribuire a rendere più vivibili le città sudamericane, è quello di ridurre le disuguaglianze socioeconomiche. Esse, infatti, possono contribuire a rendere insostenibile la vita sociale delle grandi comunità.
Durante i prossimi tre giorni, toccherà ad esperti europei presentare le proprie soluzioni per accelerare il percorso verso città sostenibili: ad esempio, interverrà Christian Loja (ricercatore presso l’Università di Bucarest), che mostrerà l’evoluzione della capitale rumena e il suo smarcamento dall’influenza sovietica.