Rinnovabili

Ciao Giorgio, grande uomo, lucido precursore

giorgio nebbiaPiù volte ho avuto modo di dire a Giorgio Nebbia che il suo lungo impegno nel complesso mondo dell’Ecologia ha posto le basi all’affermazione nel nostro paese del concetto di sviluppo sostenibileoggi da tutti utilizzato e forse non sempre con cognizione.  Ma lui, da uomo schivo e umile – quell’umiltà che solo gli uomini colti possono permettersi – ha sempre rifiutato discorsi di riconoscimenti, teorie autocentrate, incontri pubblici, limitandosi con efficienza e puntualità ad inviarci editoriali e commenti straordinari. Ed ogni volta i suoi articoli erano accompagnati da due righe: “caro Mauro, vedi te se queste due righe, scritte di getto, possono andar bene…” ed inviava pezzi di grandissimo valore.

 

Ricordo ancora il mio primo incontro con Giorgio, entrando nella sua casa romana: pile di libri dovunque, ma proprio dovunque, e il suo modo colto e aristocratico di comunicare. Da subito rimasi colpito dal suo carisma.

Giorgio era un chimico di formazione, ma le sue competenze spaziavano dallo studio del ciclo di vita delle merci (quale problema più attuale?), alle fonti energetiche rinnovabili e riusciva a trattare tutti i problemi sempre con un approccio interdisciplinare, con grande lucidità e, specialmente, indipendenza. Ecco, forse quest’ultimo è l’aspetto più rilevante dell’uomo: la capacità di sostenere con coraggio e coerenza le proprie idee, al di là delle stagioni politiche e delle tendenze di palazzo.

 

Oggi Giorgio ci lascia, ma i suoi lavori, le sue teorie, le sue intuizioni le ritroveremo quotidianamente nel nostro lavoro.

I funerali si terranno  venerdì 5 luglio, alle ore 10.30, presso la parrocchia San Mattia Apostolo, in via Renato Puccini 285.  La famiglia si raccomanda di non portare fiori ma, eventualmente,  di fare donazioni alla Fondazione Luigi Micheletti di Brescia dove è depositato l’archivio  di ‘Giorgio e Gabriella Nebbia’.
Sono orgoglioso di aver conosciuto Giorgio, grande scienziato, ma forse ancor più grande uomo.

 

Ciao, Giorgio.

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