Ieri a Roma lo spettacolo di Diego Parassole, il comico che, tra una battuta e l’altra, spiega alla gente comune i grandi problemi ecologici e ambientali
Così, con un linguaggio semplice, immediato e divertente, Diego porta lo spettatore ad aprire gli occhi e a riflettere su cose con cui magari la gente comune si scontra ogni giorno, ma alle quali non sa dare il giusto nome perché istruita dai Tg sullo scioglimento dei Pooh piuttosto che su quello dei ghiacciai. La posta in gioco, ammonisce il comico, è alta: se non facciamo qualcosa saremo sommersi dai rifiuti, non avremo acqua da bere e vivremo al buio su terre totalmente desertificate, uno scenario, quello prospettato da Parassole, in cui l’Autostrada dei Fiori diventerà quella dei Cactus, con “oasi di servizio” al posto delle normali stazioni di sosta e con un vicino da invidiare non per l’erba più verde, ma per la sabbia più fine. «Gli unici a guadagnarci in termini di tempo e fatica – dice Diego – saranno gli stilisti, che dovranno presentare solo collezioni Estate-Estate». Grazie a esempi concreti e alla portata di tutti, infatti, Parassole denuncia (ma sempre col sorriso) il vergognoso spreco di risorse e l’allarmante decrescita della qualità delle nostre vite, attive in un quotidiano che di ecologico ha ben poco e forse in troppe occasioni inconsapevoli. Il pubblico ride, ma intanto nella testa gli si accendono lampadine che lo portano a una riflessione più profonda e a una coscienza ecologica di sicuro più arricchita.
Che bio ce la mandi buona! fa parte degli appuntamenti organizzati nell’ambito del Festival del Mediterraneo, l’evento (in programma dal 12 al 25 maggio 2012) che sta portando per le strade della capitale testimonial e artisti d’eccezione per chiedere a gran voce un’economia più equa e solidale. Per chiudere, ci teniamo a riportare quanto ha precisato Parassole prima che iniziasse lo show: “Le battute di questo spettacolo non sono state testate su animali (prima di stasera), sono riciclate al 100%, i tecnici si lavano i vestiti ogni 15 giorni (ma questo non per risparmiare acqua: lo facevano già anche durante lo spettacolo precedente), il 50% delle prove sono state fatte al buio per risparmiare energia e la pettinatura “casual” dell’attore protagonista certifica che in questo spettacolo non si usano lacche o altri prodotti per i capelli che possano causare il buco dell’ozono”.