"Chiediamo al governo di evitare che i cittadini pugliesi con loro le imprese paghino il 30% in più di energia rispetto agli altri paesi del mondo"
“La Puglia con le fonti rinnovabili ha raggiunto primati importanti in Italia verso il protocollo di Kyoto. Ora chiediamo al governo di evitare che i cittadini pugliesi con loro le imprese paghino il 30% in più di energia rispetto agli altri paesi del mondo. La svolta è anche questa dopo la riduzione degli incentivi”. Questa la richiesta della vicepresidente Capone al dott.Barra, presente oggi in Fiera del Levante in rappresentanza del Ministro dello Sviluppo Economico.
“Per troppi anni il governo è rimasto senza programmazione generale – ha aggiunto la vicepresidente – e questo ha procurato un danno alle imprese, alle istituzioni, all’ambiente e al paesaggio. La Puglia ha dovuto procedere in assenza di norme nazionali. Quest’anno, finalmente, molte lacune sono state coperte, ma altri nodi rimangono sul tappeto. Innanzitutto la questione dell’approvvigionamento delle fonti: gas, fonti rinnovabili, fossili. Qual è la decisione, per esempio, in merito all’approvvigionamento dei gas? Se la scelta fosse quella di approvvigionarsi attraverso l’Adriatico e, in particolare, attraverso vicino alle coste pugliesi, ribadiamo che la Puglia ha già dato. Ha dato con le fonti fossili, Brindisi è il primo polo energetico italiano, ha dato con le fonti rinnovabili, siamo la prima regione per utilizzo. Non siamo quindi la regione dei no a tutto e sempre, ma vogliamo uno sviluppo che utilizzi tutti i settori di attività e, dunque, anche il turismo, l’agricoltura. Non possiamo svendere il nostro mare e contribuire, anche per il gas, noi.
Un’altra questione – continua Capone – riguarda le reti: sono vecchie e brutte. Terna si era impegnata con un grande investimento per migliorarla. Così anche Enel. Oggi le reti hanno ancora problemi a recepire l’energia che viene prodotta e presentano elettrodotti che deturpano il paesaggio e si presentano inadeguati sotto il profilo dell’efficienza. Ancora – conclude la vicepresidente – vogliamo completare la filiera dell’energia. Importante l’efficienza energetica che significa risparmio di energia e miglioramento degli edifici pubblici e privati. Altrettanto importante l’investimento in ricerca e in produzione di tecnologie innovative. Noi facciamo la nostra parte, e la facciamo in quarantacinque giorni, con i nostri bandi. Troppo, invece, il tempo occorrente per esaminare le pratiche nei bandi nazionali con il rischio che al momento del finanziamento le ricerche e i prodotti siano superati”.