Messi a disposizione degli ‘operatori pubblici’ i BER per un confronto sugli aspetti tecnici e procedurali
Il Campus in particolare,– organizzato nella sede romana dell’Enea in collaborazione con il MSE – ha messo a disposizione per i rappresentanti delle istituzioni regionali, i Bilanci Energetici Regionali (BER) elaborati dalla stessa Agenzia Nazionale per una panoramica dello stato energetico – economico delle aree territoriali nazionali, attraverso cui è stato poi possibile intavolare un dialogo, tra gli operatori pubblici, sull’analisi degli aspetti finanziari, amministrativi e procedurali che abbiano pesato sul rallentamento degli interventi strutturali legati, nello specifico, al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Proprio per garantire un maggior supporto alle amministrazioni che vogliano acquisire un quadro conoscitivo della loro struttura energetica e delle strategie di Burden Sharing regionale, l’Enea ha poi presentato il SIER (Sistema Informativo Energetico regionale), uno strumento in fase di elaborazione che sarà a disposizione degli enti pubblici per consentire l’accesso ad un grande bacino di dati economici e strutturali “omogeneizzati”, specifici della loro realtà territoriale (come gli indicatori di efficienza energetica e del catasto delle emissioni inquinanti). Secondo Massimo Giordano, assessore allo sviluppo economico e dell’energia per il Piemonte e rappresentate della Conferenza Stato Regioni “è importante l’adozione delle politiche regionali in materia di efficienza energetica e lo sviluppo delle energie da FER, soprattutto nell’ottica delle politiche comunitarie legate ai Fondi Strutturali Europei e al Programma Europa 2020. Buone iniziative regionali possono essere incisive anche sul piano nazionale in quanto rappresentano il giusto punto di incontro tra l’ente provinciale, di visione troppo ristretta, e quello statale, poco attento alle realtà territoriali. “Attraverso una buona incentivazione energetica – continua Giordano – si possono stimolare politiche di ricerca e innovazione che moltiplicherebbero il virtuosismo regionale e nazionale e, attraverso il sostegno alle PMI, si trasformerebbero in politiche industriali”.