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Il cambiamento climatico impatta sulla salute? Inizia la formazione di 10mila studenti di medicina

Formazione per 10mila medici su cambiamento climatico e salute
Image by fernando zhiminaicela from Pixabay

Formare i medici sul rapporto tra cambiamento climatico e salute

Il cambiamento climatico ha un impatto negativo sulla salute? Alla fine di un’estate che si è confermata come la più calda di sempre, in Europa si è deciso di intervenire in modo mirato.

Colmare le carenze della formazione medica

Venticinque atenei europei si sono riuniti in rete e hanno deciso formare in modo specifico 10mila studenti di medicina.

L’obiettivo è dotare i futuri medici delle conoscenze e delle competenze necessarie per quanto riguarda le conseguenze che il cambiamento climatico lascia sulla salute delle persone; con una formazione appropriata sarà più semplice fornire un’assistenza sanitaria mirata.

Importanti scuole di medicina di Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Svezia, Spagna, Svizzera e Regno Unito hanno fondato l’European Network on Climate & Health Education (ENCHE).

European Network on Climate & Health Education (ENCHE)

Il network europeo inserirà nei programmi di studio anche l’insegnamento sul cambiamento climatico e sui suoi effetti sulla salute. L’obiettivo è aiutare i futuri medici a riconoscere, prevenire e curare i disturbi causati ad esempio dal caldo eccessivo, dai bruschi sbalzi di temperatura, da stagioni sempre più irriconoscibili.

Questo nuovo scenario ha importanti conseguenze per la salute pubblica e un sovraccarico dei sistemi sanitari, già in affanno.

Quali sono i 25 atenei che hanno aderito alla rete?

Elenchiamo di seguito i primi 25 atenei che hanno aderito all’ENCHE:

Come incide il cambiamento climatico sulla salute?

Le temperature estreme e l’inquinamento atmosferico aggravano la diffusione di malattie infettive e croniche, del cancro, delle malattie cardiovascolari, di quelle respiratorie e le condizioni di salute mentale.

Se però parliamo di inquinamento, anche il sistema sanitario non è senza colpe: infatti, genera circa il 5% delle emissioni di gas serra.

Gli studi dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono allarmanti. Il 99% delle persone respira aria inquinata e ogni anno questo causa il decesso di 7 milioni di persone.

Senza intervenire con decisione, l’OMS prevede che i decessi legati al calore eccessivo potrebbero triplicare da qui al 2050. Le categorie vulnerabili – bambini, anziani, comunità emarginate, persone affette da altri problemi di salute – sono ovviamente le più colpite dagli effetti del cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico impatterà sulla salute di tutti, ma non nello stesso modo. Questo rende necessaria la creazione di reti regionali per aiutare gli operatori sanitari a rispondere alle crisi secondo le necessità delle diverse comunità.

Un network europeo pubblico-privato

La formazione medica raramente prevede insegnamenti sul legame tra clima e salute. La Rete ENCHE – presieduta dall’Università di Glasgow (Scozia) – si propone di colmare questa lacuna attraverso programmi mirati per affrontare le minacce per la salute legate al clima.

L’obiettivo della Rete è formare almeno 10mila studenti in tre anni con il sostegno di organizzazioni sanitarie come AstraZeneca, Bupa, GSK, Novartis, Novo Nordisk, Roche, Sanofi e l’OMS.

Queste organizzazioni fanno parte della Sustainable Markets Initiative Health Systems Task Force, una collaborazione pubblico-privato tra aziende e imprese farmaceutiche e sanitarie globali per accelerare la decarbonizzazione dei sistemi sanitari.

«Gli impatti sulla salute causati dal cambiamento climatico non sono minacce ipotetiche per il futuro, sono qui, adesso. L’OMS sta supportando i paesi nel costruire sistemi sanitari resilienti al clima e rispettosi dell’ambiente, il che include fornire agli operatori sanitari le competenze necessarie per affrontare questa grande sfida per la salute pubblica», ha dichiarato Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.

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