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Cambiamenti climatici, a Varsavia si apre la COP19

Cambiamenti climatici, a Varsavia si aprono le danze della COP19(Rinnovabili.it) – Nel 2012 le lacrime versate dal delegato filippino per i 2mila morti causati dal tifone Bopha, sono state l’immagine più forte della COP 18 di Doha. Oggi come un anno fa sono di nuovo le Filippine a segnare in maniera drammatica il summit ONU sul clima, apertosi questa mattina a Varsavia. Il tifone Haiyan, uno dei più violenti della storia dell’arcipelago, con venti di oltre 300 km/h e onde alte fino a sei metri, ha distrutto interi centri abitati lasciando dietro di sé migliaia di vittime e ricreando un clima da deja vu in apertura della diciannovesima Conferenza delle Parti dell’Unfcc (COP19)

 

E il primo messaggio che ha accolto questa mattina i delegati, giunti in Polonia con il compito di far avanzare i negoziati internazionali sul clima, è stato proprio quello della rappresentate filippina Alicia Ilaga. “Ogni volta che presenziamo a queste conferenze abbiamo di fronte un nuovo disastro”, ha dichiarato Ilaga. “Chiedo ai leader mondiali di passare all’azione a Varsavia. Cosa possiamo chiedere di più a questa conferenza se non di trasformare questi negoziati e gli impegni in azioni”.

 

La richiesta di un impegno serio per queste due settimane di colloqui d’alto livello è in realtà l’appello che giunge in questi giorni da più voci. Il segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), Christiana Figueres, ha aperto i lavori della COP19 ricordando come sia questo il momento di garantire una maggiore protezione climatica per le generazioni future. Dare avvio ad un’azione coordinata e condivisa, spiega Figueres, non solo è urgente ma e anche e soprattutto alla portata degli oltre 190 paesi ed organizzazioni presenti a Varsavia.  “Il mondo è pronto. La nostra capacità climate-friendly collettiva è aumentata man mano che i rischi dell’inazione si sono materializzati” e continua il Segretario esecutivo “un nuovo accordo universale sul clima è alla nostra portata. Agenzie, banche di sviluppo, investitori e governi subnazionali sono a bordo. La scienza dell’IPCC parla chiaro. Le Parti possono condurre la dinamica di cambiamento e muoversi insieme verso il successo del 2015”.

 

In realtà da questa Conferenza non è attesa alcuna decisione importante; il livello di avanzamento dei negoziati tuttavia potrebbe essere un importante indicatore della probabilità di raggiungere il tanto atteso accordo globale sulle emissioni. Sul tavolo c’è un obiettivo fondamentale: stilare la roadmap che dovrà fissare gli elementi cardine del nuovo accordo climatico globale, il super protocollo di riduzione dei gas serra che le nazioni dovranno approvare a Parigi nel 2015 e mettere in pratica dal 2020. Progressi concreti, attesi soprattutto da Naderev Sano, il negoziatore climatico dalle Filippine che oggi ha annunciato di aver intrapreso lo sciopero della fame per solidarietà con il suo Paese. “Per solidarietà con i miei compatrioti, che lottano per poter trovare del cibo, inizierò un digiuno volontario per il clima”, ha annunciato Sano. “Questo significa che non mangerò durante questa COP fino a che non sia in vista un risultato significativo”.

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