Rinnovabili

Benvenuti a Terra Futura

Esiste un posto dove per tre giorni l’anno la sostenibilità ambientale economica e sociale diviene calamita per oltre 90mila persone. Un post dove parole come ecologia, legalità ed equità non sono solo parole. Parliamo del micro-cosmo di Terra Futura, la mostra convegno unica nel suo genere che per il nono anno riunirà le migliori energie e proposte della società civile, delle istituzioni e delle imprese impegnate nella costruzione di un futuro sostenibile e più equo per tutti. L’edizione 2012 si apre oggi alla Fortezza da Basso di Firenze con il dichiarato intento di riportare l’attenzione su una serie di temi che, in questo momento di crisi economica e tensione sociale, devono essere il motore trainante del paese.

Ecco perché al centro della speciale tre giorni ci sarà ancora una volta il lavoro declinato attorno a diversi filoni tematici: legalità, crisi, benessere, sviluppo sostenibile e finanza. Ma soprattutto Terra Futura sarà un momento per mettere sotto i riflettori le numerose buone pratiche di vita, di governo e di impresa che già oggi sono possibili; dai singoli prodotti ai progetti messi in campo dai semplici cittadini o da imprese eticamente orientate che nella sostenibilità hanno trovato in quest’ultima una leva competitiva.

L’assoluta priorità dell’agenda politica mondiale deve essere la ricerca di forme e modi per dare a tutti la possibilità di lavorare, ridimensionando la finanza affinché essa torni ad essere un mezzo etico a servizio dell’economia reale – afferma Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica – e superando il dogma neoliberista che ha ridotto il lavoro a mera variabile di costo da minimizzare, per garantire alti profitti e dividenti agli speculatori finanziari. Un nuovo modello non solo è realizzabile ma esiste già ed è quello presentato da nove anni a Terra Futura unendo analisi teorica e buone prassi, con la differenza che se negli scorsi anni potevano permetterci di proporre alternative sostenibili, oggi siamo chiamati a compiere, subito, scelte obbligate”.

SOSTENIBILITA’ IN MOSTRA Con dodici sezioni dell’area espositiva, circa 600 aree 280 gli appuntamenti la rassegna mostrerà con i fatti che esistono già modelli di produzione, consumo, gestione dei beni comuni e di governo dei territori in grado rilanciare l’economia nazionale mantenendo alto il profilo su sostenibilità e qualità della vita. Ecco perchè non sarà strano notare in giro per la fiera una biopizzeria itinerante alimentata a pellet o un deumidificatore da parete che funziona senza energia elettrica, un detersivo ottenuto da oli post consumo raccolti e riciclati o ancora un barbecue ad energia solare; curiosità dal carattere green che divideranno lo spazio con un’infinità di prodotti all’insegna del “bio”, del riciclo e del consumo responsabile.

A mostrare i frutti di questa riconversione ecologica e sociale saranno anche una serie di progetti, presenti in fiera per portare la loro testimonianza. A partire ad esempio, da quanto fatto in questi anni dalla Cooperativa Lavoro e non solo che si occupa dell’inserimento lavorativo di persone con disagio psichico, coltivando terreni confiscati alla mafia con metodi di agricoltura biologica o dai risultati ottenuti dal progetto “Score” (Stop Crimes on Renewables and Environment) che si dedica alla lotta al crimine organizzato nei settori foresta/legno e energie rinnovabili. O ancora l’esempio di Made in No, la prima linea in Italia di intimo bio-equo nata da un progetto di rete tra soggetti del Nord e del Sud del mondo e quello del progetto online “orto@casa” che mette in rete le aziende agricole del territorio toscano e assicura la consegna della spesa a casa entro 24 ore dalla raccolta. A completare i tre giorni anche mostre, spettacoli, animazioni e laboratori interattivi dedicati ai più piccoli per costruire oggetti e giochi con materiali da riciclo, conoscere la natura e la biodiversità.

IMPEGNO IN PRIMA PERSONA Dietro l’organizzazione dell’evento c’è l’impegno di Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale – insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente -, e per dimostrare in prima persona quel cambiamento di cui la rassegna si è fatta promotrice, hanno scelto di seguire un preciso percorso di responsabilità ambientale e sociale.  Solo inchiostri a base vegetale per i materiali di comunicazione e promozione, gadget realizzati in materiale riciclato, programmi di compensazione delle emissioni di CO2 mentre le stoviglie e gli shopper distribuiti all’ingresso sono realizzati in materiale biodegradabile e compostabile e un servizio di raccolta differenziata garantirà la buona gestione dei rifiuti per tutti i tre giorni della mostra.

“Dobbiamo smetterla – continua Barenes – di prendercela con l’inefficienza della politica o con il mercato, che altro non è se non l’incontro fra domanda e offerta: la domanda siamo tutti noi, ogni volta che facciamo la spesa, andiamo in banca, scegliamo un prodotto o un servizio”.

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