Apre oggi i battenti la mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità Firenze. Lavoro, legalità e riconversione ecologica al centro della nona edizione
Ecco perché al centro della speciale tre giorni ci sarà ancora una volta il lavoro declinato attorno a diversi filoni tematici: legalità, crisi, benessere, sviluppo sostenibile e finanza. Ma soprattutto Terra Futura sarà un momento per mettere sotto i riflettori le numerose buone pratiche di vita, di governo e di impresa che già oggi sono possibili; dai singoli prodotti ai progetti messi in campo dai semplici cittadini o da imprese eticamente orientate che nella sostenibilità hanno trovato in quest’ultima una leva competitiva.
“L’assoluta priorità dell’agenda politica mondiale deve essere la ricerca di forme e modi per dare a tutti la possibilità di lavorare, ridimensionando la finanza affinché essa torni ad essere un mezzo etico a servizio dell’economia reale – afferma Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica – e superando il dogma neoliberista che ha ridotto il lavoro a mera variabile di costo da minimizzare, per garantire alti profitti e dividenti agli speculatori finanziari. Un nuovo modello non solo è realizzabile ma esiste già ed è quello presentato da nove anni a Terra Futura unendo analisi teorica e buone prassi, con la differenza che se negli scorsi anni potevano permetterci di proporre alternative sostenibili, oggi siamo chiamati a compiere, subito, scelte obbligate”.
SOSTENIBILITA’ IN MOSTRA Con dodici sezioni dell’area espositiva, circa 600 aree 280 gli appuntamenti la rassegna mostrerà con i fatti che esistono già modelli di produzione, consumo, gestione dei beni comuni e di governo dei territori in grado rilanciare l’economia nazionale mantenendo alto il profilo su sostenibilità e qualità della vita. Ecco perchè non sarà strano notare in giro per la fiera una biopizzeria itinerante alimentata a pellet o un deumidificatore da parete che funziona senza energia elettrica, un detersivo ottenuto da oli post consumo raccolti e riciclati o ancora un barbecue ad energia solare; curiosità dal carattere green che divideranno lo spazio con un’infinità di prodotti all’insegna del “bio”, del riciclo e del consumo responsabile.
A mostrare i frutti di questa riconversione ecologica e sociale saranno anche una serie di progetti, presenti in fiera per portare la loro testimonianza. A partire ad esempio, da quanto fatto in questi anni dalla Cooperativa Lavoro e non solo che si occupa dell’inserimento lavorativo di persone con disagio psichico, coltivando terreni confiscati alla mafia con metodi di agricoltura biologica o dai risultati ottenuti dal progetto “Score” (Stop Crimes on Renewables and Environment) che si dedica alla lotta al crimine organizzato nei settori foresta/legno e energie rinnovabili. O ancora l’esempio di Made in No, la prima linea in Italia di intimo bio-equo nata da un progetto di rete tra soggetti del Nord e del Sud del mondo e quello del progetto online “orto@casa” che mette in rete le aziende agricole del territorio toscano e assicura la consegna della spesa a casa entro 24 ore dalla raccolta. A completare i tre giorni anche mostre, spettacoli, animazioni e laboratori interattivi dedicati ai più piccoli per costruire oggetti e giochi con materiali da riciclo, conoscere la natura e la biodiversità.
IMPEGNO IN PRIMA PERSONA Dietro l’organizzazione dell’evento c’è l’impegno di Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale – insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente -, e per dimostrare in prima persona quel cambiamento di cui la rassegna si è fatta promotrice, hanno scelto di seguire un preciso percorso di responsabilità ambientale e sociale. Solo inchiostri a base vegetale per i materiali di comunicazione e promozione, gadget realizzati in materiale riciclato, programmi di compensazione delle emissioni di CO2 mentre le stoviglie e gli shopper distribuiti all’ingresso sono realizzati in materiale biodegradabile e compostabile e un servizio di raccolta differenziata garantirà la buona gestione dei rifiuti per tutti i tre giorni della mostra.
“Dobbiamo smetterla – continua Barenes – di prendercela con l’inefficienza della politica o con il mercato, che altro non è se non l’incontro fra domanda e offerta: la domanda siamo tutti noi, ogni volta che facciamo la spesa, andiamo in banca, scegliamo un prodotto o un servizio”.