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Città sostenibili e inclusive: Italia in chiaroscuro secondo ASviS

Il convegno ASviS su Innovazione e mobilità dei cittadini per lo sviluppo urbano sostenibile evidenzia criticità e miglioramenti del Bel Paese rispetto all'obiettivo 11 dell'Agenda 2030 dell'ONU.

ASviS Goal 11 Agenda 2030Rapporto ASviS: aumentano abusivismo e insoddisfazione per i mezzi pubblici, ma migliorano strutture abitative e raccolta differenziata

 

(Rinnovabili.it) – Mobilità sostenibile, accessibilità a strutture abitative di qualità e investimenti per progetti di rigenerazione urbana: questi i punti al centro del convegno “Innovazione e mobilità dei cittadini per lo sviluppo urbano sostenibile” organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile (ASviS) in collaborazione con gli Stati Generali dell’Innovazione, Prioritalia, Urban@it, Fondazione Lars Magnus Ericsson e Wind Tre.

L’incontro è stato occasione di analizzare lo stato di avanzamento del nostro Paese verso l’obiettivo di rendere città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili, il cosiddetto Goal 11 dell’Agenda 2030 dell’ONU.

 

Attualmente, metà della popolazione mondiale (circa 3,5 miliardi di persone vive in ambiente urbano); una quota destinata a salire a 6 miliardi entro il 2030, spinta soprattutto dall’urbanizzazione dei Paesi in via di sviluppo.

I dati del 2015, parlano di 11,3% della popolazione italiana sottoposta a disagio abitativo nelle aree densamente popolate, contro una media Ue del 5,2%.

 

Il recente Rapporto ASviS 2018 segnala timidi miglioramenti della situazione degli alloggi, nonostante continui a crescere il fenomeno dell’abusivismo edilizio. In negativo anche la soddisfazione per l’utilizzo dei mezzi pubblici e la spesa pubblica pro-capite per la protezione della biodiversità e dei beni paesaggistici.

 

ASviS Goal 11

 

Nel complesso, la tendenza del Bel Paese riguardo il Goal 11, dopo un progressivo peggioramento tra il 2010 2 il 2015, è in moderato miglioramento a partire dal 2016 – 2017, grazie soprattutto alla diminuzione dell’indice di bassa qualità dell’abitazione, alla riduzione del numero di abitazioni che presentano problemi strutturali o di umidità, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla diminuzione della quota dei rifiuti urbani conferiti in discarica (circa il 24,7%) sul totale dei rifiuti urbani raccolti.

 

>>Leggi anche Rapporto Asvis 2018: l’Italia è in ritardo sullo sviluppo sostenibile<<

 

In questo quadro, l’ASviS ha proposto una serie di iniziative concrete per migliorare le condizioni delle scuole e delle università, avviare un Piano nazionale per le reti di distribuzione idrica, favorire la nascita di startup e luoghi di economia creativa, adottare un Piano nazionale che fortifichi la rete di trasporti pubblici, definire un Piano tra Stato e Regioni per ridurre il consumo di suolo, incrementare i controlli sulla qualità dell’aria e proteggere le aree verdi.

 

“Senza una svolta per la sostenibilità non ci sarà neanche sviluppo economico – scrivono gli analisti dell’ASviS in una nota – In particolare, l’innovazione, oltre alla rivoluzione digitale, indispensabile anche per far transitare il Paese verso un modello di economia circolare, deve riguardare anche l’innovazione sociale. Per questo, non si può prescindere dall’investimento in capitale umano e nel capitale sociale, soprattutto nelle città, per le quali servono progetti urgenti di rigenerazione. Ecco perché l’ASviS propone l’avvio di un’Agenda urbana nazionale per le città sostenibili”.

 

 

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