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Le incertezze e le aspettative del G7 Energia

E’ iniziata questa mattina la due giorni di incontri tra i ministri dell’Energia dei 7 Paesi più industrializzati sulle modalità di rafforzamento della sicurezza energetica collettiva

Le incertezze e le aspettative del G7 EnergiaNell’ordine del giorno della politica italiana troviamo da tempo il punto dell’approvvigionamento e della riduzione del costo sull’energia. Un problema remoto e complesso che venne affrontato anche con esiti positivi subito dopo la resistenza da Enrico Mattei e che oggi si inserisce in uno scenario geopolitico ed energetico evoluto che ha mantenuto nel trascorrere del tempo un elemento costante: la dipendenza energetica italiana dall’estero.

Neppure l’amore per “la battaglia contro le sette sorelle”, l’impegno e lo spirito perseverante di Mattei per costruire una Italia energeticamente autonoma, libera dal dominio del cartello nelle scelte e nelle decisioni politiche per l’interesse nazionale, ha fatto emergere l’Italia da questa situazione.

Nel 2012, secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), l’80,6% del consumo interno lordo è stato coperto con l’approvvigionamento delle fonti energetiche dall’estero, per 78,9% da fonti non rinnovabili e l’1,7% da fonti rinnovabili. Il restante 19,4% dei consumi è coperto da una disponibilità nazionale dell’11% dalle fonti rinnovabili e dell’8,5% da fonti non rinnovabili.

 

E’ facile notare come il maggior sostegno nazionale all’autonomia energetica proviene dalle fonti rinnovabili con i suoi oltre 500mila produttori e un contributo particolarmente rilevante nel settore elettrico coprendo il 33% dei consumi. Questo quadro, sottoposto all’analisi costi-benefici nell’IREX Annual Report 2013 di ALTHESYS, determina una serie di effetti positivi per l’occupazione e la riduzione del costo dell’energia elettrica.

Ma il dato che desta più interesse e sul quale sarebbe utile aprire una riflessione è il risultato raggiunto dalla produzione eolica e fotovoltaica nel anno 2013, che ha evitato l’importazione di 61.500 GWh di gas, pari a 1 miliardo e 964 milioni di euro, e quello complessivo di tutte le rinnovabili che hanno evitato l’importazione di 178.480 GWh di gas, per un totale di 5 miliardi e 700 milioni di euro.

 

Ai risultati delle rinnovabili non dobbiamo dimenticare di sommare quelli della prima vera fonte di energia che è il risparmio e l’efficienza energetica.

Secondo il I rapporto pubblicato ad ottobre 2013 dal Politecnico di Milano sullo  Stato e prospettive dell’efficienza energetica in Italia, il potenziale di risparmio legato alle applicazioni di tecnologie per l’efficienza energetica è notevole, con risparmi annui a regime al 2020 di 288,4 TWh in uno scenario di sviluppo ottimo, e di 195 TWh in uno scenario di sviluppo moderato. Gran parte del risparmio energetico annuo conseguibile al 2020 (il 95% circa) riguardi interventi in ambito edilizio (residenziale, terziario e industriale). Il raggiungimento di questi obiettivi darà un contributo determinante sull’occupazione e alla riduzione dell’importazione di energia e della dipendenza verso l’estero.

I benefici delle rinnovabili e dell’efficienza energetica non devono essere valutati solamente nell’aspetto economico ma anche in quello ambientale tenendo presente quali sono i rischi del cambiamento climatico, che le risorse della Terra sono esauribili e che c’è un effetto sanitario che l’inquinamento produce sull’uomo. Inoltre va tenuto presente delle conseguenze positive sulla sicurezza interna, grazie alla possibilità di poter utilizzare energia prodotta direttamente nel territorio nazionale, e sui molti aspetti politici e militari di cui mai se ne parla.

 

Quindi la strada delle rinnovabili nella forma di un sistema energetico decentrato, efficiente, di autoconsumo e scambio dell’energia prodotta è quella giusta da perseguire con un cambiamento degli stili di vita. Forse anche Mattei, se fosse vissuto in questo periodo del XXI secolo avrebbe perseguito questa direzione, oggi fortemente sostenuta dalla Germania.

Ma Mattei non c’è più, come non c’è ancora una vera strategia energetica nazionale. Cosi ci presentiamo ad ospitare a Roma il G7 energia di oggi e domani che dovrebbe affrontare il problema di come sostituire per il futuro i consumi Europei del gas russo con lo shale gas americano, di come poter continuare a mantenere e gestire le risorse in forma monopolistica con l’avvio di una nuova guerra, senza far alcun riferimento al fatto che stiamo spremendo la Terra con conseguenze catastrofiche.

 

In questo contesto mi piace riprendere la citazione di José Mujica, Presidente dell’Uruguay, per cui “l’idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere.”

Più che del potere dei soliti grandi per rinnovare il sistema energetico mondiale abbiamo bisogno della partecipazione, dell’umiltà e dei valori.